SpS si rivolge al Prefetto sulla questione del rimborso della quota di depurazione ... Stampa
Giovedì 13 Gennaio 2011 23:17

img aqrtCome cerchiamo di esserlo sempre, anche questa volta SPS è stata più che corretta: è passato infatti oltre un anno dal nostro primo articolo con la richiesta di spiegazioni da parte dell'Amministrazione sulle modalità di rimborso della quota per la depurazione agli utenti non allacciati a fognatura.

Dopo tre articoli la risposta non è ancora pervenuta. (Precedentemente - 09/04/09 - avevamo anche presentato un'interpellanza all'Amministrazione Cappuzzo, senza ottenere risposta.)

Abbiamo quindi ritenuto di rivolgerci al Prefetto perché non si sta applicando quanto indicato nella sentenza n.335 pubblicata dalla CORTE COSTITUZIONALE in data 10 ottobre 2008 e perché, data la situazione economica, ci appare ancor più grave disattendere una sentenza che prevede il diritto dei cittadini a vedersi rimborsati fino a dieci anni. Il che non è per molti una cifra da poco.

Abbiamo quindi esposto i nostri interrogativi al Prefetto di Pordenone come segue:

AL PREFETTO di PORDENONE

Sacile, 04/01/2011

Oggetto: rimborso quota depurazione per le utenze non allacciate alla rete fognaria

Ill.mo sig. Prefetto

Con la presente la lista civica Sacile Partecipata e Sostenibile intende sottoporre all’attenzione della S.V. quanto segue:

Nonostante il nostro intervento sulla questione sia nel 2009 mediante un’interpellanza alla precedente Amministrazione sia sulla stampa, in diversi articoli, da oltre un anno, molti cittadini di Sacile stanno ancora aspettando indicazioni su come muoversi per ricevere il rimborso della quota relativa al servizio di depurazione non effettuato.

Ci sono invece Comuni come Zoppola, San Vito e Fiume Veneto che hanno dato precisa informazione alla cittadinanza e che si sono attrezzati, mandando una lettera a tutti i cittadini non allacciati alla rete fognaria, istituendo anche degli sportelli appositi per agevolare la compilazione della modulistica.

Nello specifico, a Sacile, con proprio provvedimento n. 244 del 4.12.2000, l’allora Giunta Comunale aveva affidato alla Compagnia Generale delle acque S.r.l., già concessionaria della gestione servizio acquedotto, l’esercizio dell’impianto di depurazione e il servizio di fognatura. In questo modo tutti gli introiti, diritti e contribuzioni del servizio fognatura e depurazione entravano nella libera disponibilità del concessionario, costituendo corrispettivi per il servizio stesso, mentre al Comune veniva riconosciuto un importo pari all’8,50% dei ricavi di applicazione delle tariffe di fognatura e di depurazione.

Nonostante la sentenza n.335 pubblicata dalla CORTE COSTITUZIONALE in data 10 ottobre 2008 che dichiara l'illegittimità della riscossione indistinta della quota di tariffa riferita al servizio di depurazione, tutti gli utenti di Sacile stanno pagando da anni regolare bolletta, comprensiva sempre della depurazione, riscossa quindi preventivamente al servizio. Legittimamente, perché la Corte ha stabilito che gli enti o le società da loro partecipate possono continuare ad esigere i pagamenti mediante “inserimento in ruolo” (con la cartella delle tasse), sebbene non si possa più parlare di “tributi”, bensì di “corrispettivi per prestazioni contrattuali”.

Si potrebbe quindi ritenere che la quota relativa alla depurazione, regolarmente pagata dagli utenti sacilesi non allacciati a fognatura, si configuri come il “corrispettivo” di un servizio non erogato, andato in parte anche al Comune stesso.

Inoltre alcuni cittadini hanno più volte fatto presente nel corso delle assemblee territoriali di aver notato delle difformità nei parametri di calcolo delle bollette a seconda delle zone di residenza. Anche in questo caso non è mai stata data risposta né dalla precedente né dall’attuale Amministrazione.

Nel giugno 2009 è intervenuta in merito anche la sezione di controllo della Corte dei Conti di Trieste che ha chiarito, mediante un “avviso”, che possono chiedere il rimborso fino a 10 anni dal pagamento indebito tutti i cittadini e le imprese, sottolineando che i 10 anni non partono dalla sentenza ma dal pagamento materiale delle somme indebite. I gestori hanno poi tempo 5 anni, anche in forma rateizzata, di restituire quanto dovuto.

Alla luce di quanto esposto chiediamo alla S.V. di intervenire presso l’Amministrazione di Sacile:

a) per sollecitare da parte dell’Amministrazione la comunicazione di quanto previsto nella sentenza n.335/ 10 ottobre 2008 della Corte Costituzionale alle utenze non allacciate alla fognatura e dare così il giusto e urgente avvio all’iter dei rimborsi, un diritto non di poco conto, vista l’attuale difficoltà di molte famiglie a far fronte alle spese di gestione della casa;

b) per chiarire se quanto deciso dalla Corte in riferimento all”inserimento in ruolo” (con una cartella delle tasse comunale), valga anche per la CGA, dal momento che le bollette non vengono emesse dal Comune, bensì dalla Compagnia stessa, che non è un ente, non è una partecipata, ma una società privata;

c) per sollecitare risposta in merito alla segnalazione dei cittadini che hanno notato difformità nei parametri di calcolo delle bollette a seconda delle zone di residenza.

Ringraziando per la Sua cortese attenzione, porgo distinti saluti a nome della lista civica Sacile Partecipata e Sostenibile

Rossana Casadio

 

Ultimo aggiornamento Giovedì 13 Gennaio 2011 23:24
 
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