Sì. Si tratta di Ospedali ristrutturati secondo criteri di sostenibilità della regione Carinzia. Essere autosufficiente in fatto di energia, usare prodotti biologici nella preparazione dei pasti, trasformare d’estate il calore dei pannelli solari in un sistema di raffrescamento e un trituratore per i rifuti di sostanze organiche dei pazienti: questa è già una realtà negli ospedali di Klagenfurt, Villach, Wolfsberg, Laas e valle della Gail. Dal 2005 si è formato il team di lavoro “Competence Center per rifiuti, rifiuti pericolosi e ambiente". Il principio è quello che un luogo di cura non può essere fonte di pericolo per la salute dei cittadini, ma al contrario, testimone autorevole di promozione della salute e di responsabilità per l’ambiente. Sono già tutti certificati EMAS.
Il primo ad attivarsi fu l’Ospedale di Laas, dove nel 1998 si iniziò a lavorare al progetto per il recupero del calore e la sua trasformazione in sistema di raffrescamento. L’Ospedale ha circa 200 unità di personale e ca.130 pazienti. Il consumo totale di acqua si aggira tra i 16.000 e i 17.000 m3 l’anno. Possiede un pozzo di acqua potabile proprio. Dopo essere stato coibentato, invece di sanare la copertura del tetto, la Direzione decise di sostituirla in toto con una copertura a pannelli solari.
Questi i dati tecnici dell’Impianto solare dell’Ospedale di LAAS:
Totale superficie collettori: 364 m2
Contenuto serbatoio: 4 x 3000 litri
Esposizione: diretta a Sud
Totale guadagno energia solare all’anno: ca. 260.000 kWh
Fabbisogno energetico per acqua calda e riscaldamento: ca. 1.000.000 kWh l’anno
Risparmio di combustibile (gasolio): ca. 30.000 litri l’anno
Risparmio di CO2: ca. 82.000 kg l’anno
Costi dell’impianto solare: € 269.000
Interessi ammortizzati da aumento prezzi combustibile
Tempi di ammortizzazione: ca. 10 anni
Tempi di fruizione dell’impianto: da 20 a 30 anni
Dal momento che nelle giornate particolarmente calde dei mesi estivi cala sensibilmente l’uso dell’acqua calda e al tempo stesso non viene assorbito nulla dall’impianto solare ai fini del riscaldamento, per utilizzare comunque l’energia prodotta è stato installato un apparecchio di “assorbimento del freddo”. Si tratta di un apparecchio che trasforma l’energia dell’acqua calda solare in freddo. In questo modo possono essere salvaguardati i pannelli solari e al tempo stesso si può raffrescare l’intero reparto medicina. La relazione tra caldo e freddo risulta ottimale: più la temperatura del giorno è alta, più alta è la potenza di climatizzazione. Viene recuperato anche il calore della lavanderia e dei condotti di riscaldamento. Nel 2010 è entrato in funzione l’impianto a biomasse e nella primavera del 2011 ci sarà anche quello fotovoltaico.
Prima:
e dopo il restyling:
Queste le 4 cisterne da 3000 litri l’una nel sottotetto:
Il secondo esempio è il nuovo Ospedale di Klagenfurt:
Investimento: 314 Milioni di Euro Tempi di realizzazione: settembre 2006 al 2009 Entrata in funzione: 2010 Area: 9 ettari Superficie utilizzata: 71.000 metri quadri
Qui è stato adottato un sistema innovativo in tema di rifiuti: Tutti i rifuti della cucina vengono trasformato in biogas che produce energia elettrica – e non dovendo più nemmeno pagare i 6.000 Euro al mese di tariffa smaltimento rifiuti. Innovativo è anche il sistema di trattamento dei rifuti organici delle persone, quantificabili in ca.110 tonnellate l'anno: in un digestore/trituratore tutti i liquami subiscono un processo di polimerizzazione che separa il rifuto organico in liquidi e sostanze polimere . I liquidi vengono immessi nel sistema di depurazione, i polimeri recuperati vengono smaltiti nel secco.
Il 12 novembre 2011 l'Ospedale di Klagenfurt ha ricevuto il riconoscimento europeo di "Green Building Cerificate"; è il primo ospedale austriaco ad ottenerlo.
I lavori di ampliamento/ammodernamento dell'Ospedale di Villach partiranno nel 2012. Si prevede un tempo di realizzazione di 5 - 6 anni. Spesa totale 45 milioni di Euro.
Le spese? Tutti gli interventi finora attuati sono come minimo ammortizzabili in poco tempo, afferma la Direzione Generale, e in molti casi si stanno anche già trasformando in guadagno.
Ciò dimostra quanto può essere celere e facile realizzare “buone pratiche” solo se alla base c’è una forte convinzione per il rispetto e la salvaguardia della salute dell’umanità e dell’ambiente.
Grazie alla simbiosi tra controllo sulla qualità e controllo dei fattori di rischio nel 2009 è stato possibile scoprire e correggere 108 errori. In 72 casi sono stati preventivamente riconosciuti ed evitati eventuali pericoli. Entrambi gli aspetti non sono da interpretarsi come una correzione bensì come una migliore chance per il futuro.
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