Ecco il primo punto irrinunciabile del nostro programma per il 2014: Nuovo consumo di suolo ZERO. Il consumo di suolo non è un problema di per sé, ma lo diventa nel momento in cui si consuma senza reale necessità. Nella cosiddetta “Direttiva Suoli” si dice che il suolo libero è un bene comune e una risorsa strategica per un Paese e i suoi cittadini, che è un potenziale insostituibile per la produzione di cibo, che è una risorsa ecologia ed ambientale multifunzionale: conserva carbonio, regola i cicli idrologici, governa l’umidità, offre rifugio a molte specie animali, è habitat per altre specie, sostiene la vegetazione e le sue funzioni (in primis la produzione di ossigeno e la sottrazione di CO2), che è la condizione di possibilità per ogni paesaggio di qualità, e che garantisce l’indispensabile presenza di spazi aperti, cruciali per il benessere urbano e la salute dei cittadini. Certamente ci voleva la fase di ricostruzione dopo la guerra e con l'allora forte crescita demografica, ma poi ci si sarebbe dovuti fermare a valutare realmente quali fossero le esigenze. Invece, con la concessione di autonomia agli Enti Locali che però fu accompagnata dal progressivo decremento dei trasferimenti statali a regioni e comuni, di fatto i comuni, a fronte di maggiori competenze e funzioni si trovarono con sempre meno risorse. Sappiamo tutti come andò a finire: i fondi raggranellati con gli oneri di urbanizzazione diventarono pressochè l´unica entrata direttamente a disposizione delle amministrazioni comunali. E così, anche Sacile, saturati gli spazi verdi interni, ha prima proceduto sostituire edifici singoli con condomini e poi ad espandersi allargando sempre più la periferia. Allargando il perimetro cittadino con estese lottizzazioni si è incominciato, da un lato, ad accerchiare attività produttive e allora via a spostare queste in nuovi centri industriali, dall'altro a dover moltiplicare i chilometri di infrastrutture, stradine, strade e bretelle, cui oggi non riusciamo più a dedicare la giusta manutenzione.
Ovviamente da decine di anni alle elezioni tutti promettono il trasporto pubblico, ma la verità è che ogni qualvolta una frazione indice una raccolta di firme e un'assemblea per chiedere mezzi pubblici, la risposta è che servire queste aree con sistemi di trasporto pubblico risulterebbe troppo costoso e per nulla remunerativo. Così, essendo le frazioni spesso sprovviste anche del solo negozio di alimentari, tutti devono recarsi in centro per i servizi o per lavoro o per semplici acquisti. Non potendo arrivarci con mezzi pubblici ma nemmeno in bicicletta perchè non sono stati realizzati collegamenti ciclabili, il centro si intasa di traffico a motore. Tante auto in città pretendono sempre più parcheggi. Chi vive in centro vede scadere la qualità della vita e si trasferisce verso l'esterno, le abitazioni in centro iniziano a decadere e, finito l'orario di lavoro e di apertura dei negozi, la città è sempre più vuota. Un circolo vizioso che va ormai drasticamente interrotto, vista ormai l'entità del danno. Ecco perchè SPS ha ritenuto di aderire ufficialmente alla visione di “consumo zero”. Perchè riteniamo che, giunti a questo punto, solo un preciso orientamento quantitativo possa rendere credibile ai nostri eventuali elettori il nostro impegno in materia urbanistica. Esattamente come ha fatto la Germania, ponendo come limite ormai da anni i 30 ettari al giorno, non un metro quadro di più (noi invece, che non definiamo mai cifre ma solo bei propositi, ne consumiamo 75 al giorno!). E l'edilizia in Germania, in Svizzera, in Austria (paese dove nel primo semestre 2013 l'economia è cresciuta oltre la media europea e oltre quanto era stato stimato), negli altri paesi del nordeuropa... non è in crisi, anzi. Tutti paesi che da temp hanno intrapreso e perseverano nella strada indicata dalla Commissiione europea che conta di azzerare totalmente nuovo consumo di suolo entro il 2050. Quindi, nessuna utopia, chi la definisce così evidentemente non è un politico informato e, pertanto, non adeguato ad amministrare. La formulazione di un obiettivo quantitativo chiaro unitamente ad una precisa idea di “rigenerazione urbana” che va dalla riqualificazione energetica e maggior salubrità degli edifici a nuove politiche abitative, come l'abbattimento degli affitti, l'incentivazione al frazionamento di abitazioni ormai troppo grandi, l'impulso per varie forme di social housing attivo, rappresentano uno dei capisaldi del programma di SPS. Un punto programmatico irrinunciabile, che non è certo frutto delle elezioni che si avvicinano. Chi ci ha seguito in questi anni non avrà dubbi. Chi vuole le prove... vada un po' all'indietro nel nostro sito. |