Sacile Partecipata e Sostenibile

Per non dimenticare
La storia finita del Padiglione San Camillo PDF Stampa E-mail
Giovedì 24 Agosto 2023 13:46

Un nuovo articolo per la sezione "per non dimenticare", e purtroppo un nuovo articolo sull'ennesima "storia finita". Infatti questa sezione è dedicata in particolare a ciò che nessun cittadino elettore dovrebbe scordare, perchè tutte queste "storie finite" sono amaramente al tempo stesse storie di facili promesse e di soldi pubblici altrettanto facilmente buttati.

Iniziamo dalle promesse che ovviamente non contano alcuni mesi bensì alcune decine di anni:
Dall'epoca del Modello Sacile del centro sinistra il padiglione San Camillo avrebbe dovuto essere recuperato per "un nuovo Centro di Salute Mentale aperto 24 su 24 con 6-8 posti letto e al secondo piano dello stesso padiglione è prevista una sperimentazione di housing sociale per anziani autosufficienti".
Con il centro destra dal 2009 in poi per il San Camillo e l'housing sociale per anziani si entrava nel dettaglio promettendo "stanze attrezzate per persone autosufficienti rimaste sole, cosicché possano vivere in una struttura aperta ma con possibilità di assistenza".
Nel 2018 ancora una volta si ribadisce la scelta aggiungendo lo stanziamento del finanziamento di 4 milioni per questo e altri interventi.

Ora, non essendo medico, architetto, ingegnere, Sindaco, Dirigente ASL ecc. avevo contestato questa scelta per due motivi 1) perchè non si vanno a relegare anziani soli in fondo a un per quanto bel parco, ma li si dovrebbe mettere in condizioni di essere il più vicini possibile ai vari servizi, 2) perchè anche un bambino avrebbe immaginato che per il recupero di un tal padiglione, vetusto già allora, ci sarebbe voluta una bella cifra e l'amministrazione Ceraolo già non era riuscita ad ottenere i fondi per l'housing sociale della Giunta Tondo.
E magari anche ormai ci credevo poco perchè la fiducia in fatto di politiche abitative per chi è in difficoltà o fragile non sono certo al primo posto delle varie agende politico amministrative fintanto che non si trasformano in emergenza. Insomma la mia fiducia è pittosto scarsa ormai.

Di fatto nel 2017 la giunta Serracchiani aveva stanziato 4 milioni che avrebbero dovuto, se i lavori fossero partiti in tempo, essere così ripartiti:
1.479.465 euro recupero padiglione G, Colonia Agricola
1.166.800 euro recupero padiglione P, San Camillo
180.000 euro adeguamento padiglione I, Meneghini

Ultimo aggiornamento Lunedì 01 Gennaio 2024 16:51
 
La storia finita del trasferimento della Collodi PDF Stampa E-mail
Domenica 29 Maggio 2022 17:51

E così è sfumata la possibilità di trasferire dalla sede dell’Aporti in un nuovo edificio scolastico la scuola dell’infanzia Collodi. Questo avrebbe permesso ai bimbi di avere una struttura adeguata ai moderni standard ambientali ed educativi e, al tempo stesso, compattare le sedi del Pujati ricavando nuove aule nell’edificio già in parte occupato.
Peccato.
Già, un gran peccato, perché bastava leggere ed interpretare con attenzione le condizioni poste dalla Direzione INAIL relativamente al finanziamento per nuovi edifici scolastici, comprese “strutture che garantiscono lo svolgimento di attività dirette all’utilizzo esteso delle dotazioni scolastiche (quali, biblioteche, palestre, auditorium, spazi comuni di condivisione, laboratori ed altro)”.
Che sia chiaro: non è “colpa della burocrazia” come da un po' di tempo ci sentiamo dire da questa amministrazione, soprattutto quando si tratta di competenza di lavori pubblici, ma è colpa di madornali sviste.
In questo specifico caso nessuno si è accorto che la soglia minima per vedere approvato il progetto doveva essere quella di 3 milioni.

Ma andiamo per ordine per capire un po' meglio.
Ecco, cari lettori di SPS, come sempre i fatti:

Nel novembre 2019 la nostra amministrazione invia in regione alla Direzione centrale infrastrutture e territorio manifestazione di interesse per accedere al finanziamento dichiarando di avere nella piena disponibilità l’area sulla quale costruire la nuova scuola dell'infanzia per un importo stimato di X Euro.

Ultimo aggiornamento Sabato 01 Ottobre 2022 09:40
 
La storia finita del Liceo Musicale a Sacile PDF Stampa E-mail
Sabato 19 Febbraio 2022 14:56

E così, con il mancato numero di iscrizioni per l'anno scolastico 2022-2023 si chiude purtroppo irrevocabilmente il capitolo per il tanto atteso Liceo Musicale nella nostra città, una città che in fatto di tradizione musicale non sta dietro a nessuno: pluripremiata e famosa con il suo indirizzo di scuola media, con le scuole di musica, le associazioni, i cori, gli artisti affermati, seminari e stage che attirano giovani musicisti e cantanti da tutta Italia, e pure con la sede della Fazioli.
Che dire se non che le cose fatte in fretta e furia, dopo oltre un decennio che aspettavamo e speravamo, non potevano portare a nulla di buono. Ma di quale impegno per il futuro parla il Sindaco? Sul Liceo Musicale c'è ormai una pietra tombale. Ma quale colpa con stupore addossa al Covid? Si sapeva, eravamo nel bel mezzo. Bisognava evitare pressioni sul Dirigente Scolastico per far partir subito il corso in mezzo al nulla organizzativo (buttare un'aula alla Vittorino da Feltre), bisognava rimandare piuttosto di UN anno e predisporre seriamente la dislocazione. Ma di quale ristrutturazione dell'Auditorium parla il Sindaco se ci è stato detto che date le condizioni (ricordate che è inagibile al pubblico!) sono tali che dovrà essere abbattuto e ricostruito? Ma di quale ampliamento per il Pujati si parla, se ad oggi nn è nemmeno stato annunciato che è pervenuto lo studio di fattibilità?

Ultimo aggiornamento Domenica 20 Febbraio 2022 13:38
 
La storia finita dei Birò PDF Stampa E-mail
Lunedì 15 Novembre 2021 11:34

E così mi trovo costretta ad inserire un nuovo articolo nella sezione “per non dimenticare”, perchè a Sacile ormai è definitiva la FINE dei Birò. Una fine che avevo subito immaginato, ma che mai avrei pensato così ingloriosa. A Sacile infatti i Birò, fermi ormai da anni, verranno rottamati al costo di 1.464 Euro.
Voi subito chiederete: e negli altri Comuni?
Devo rispondervi purtroppo che pure negli altri Comuni (se ben ricordo 4 mezzi in 5 Comuni) i Birò son ben presto spariti dalla circolazione. Solo che, ad esempio, nel Comune di San Vito almeno non ci hanno rimesso con il costo della rottamazione come a Sacile. L'amministrazione di San Vito ai primi di novembre ha infatti indetto un'asta per biciclette abbandonate e vi ha compreso i Birò. L'idea ha funzionato: i quadricicli partivano da un importo base di 500 Euro l'uno e alla fine il Comune ha incassato 5.250 Euro. Certamente non una gran cifra rispetto ai soldi pubblici spesi per tutti i mezzi distribuiti nei vari Comuni che si erano lasciati irretire dall'idea dell'allora amministrazione provinciale di centro destra nel 2010: al costo di 7.300 Euro cadauno, parte pagati dalla provincia e parte dai Comuni che se li son presi. Fatevi un po' il conto.

Colpa quindi dei Birò???
Nooooo, assolutamente NO!!!
Anzi: l'idea è ottima,  … la COLPA sta nei nostri amministratori che ancora una volta pensano a facili quanto ingannevoli e miopi soluzioni e con i nostri soldi ovviamente spesi male e senza remore.
Perchè???

Perchè a) le nostre CITTÀ NON sono ADATTE a questi mezzi e b) la nostra categoria di AUTOMOBILISTI NON è ADATTA.
I Birò sono infatti un successo, ma non in Italia, dove è destinato solo il 30% .
Come mai???
a) Secondo voi, girare in Birò per Pordenone, ma pure per Sacile, non è da Kamikaze?
Inoltre, Comuni come i nostri hanno una marea di pendolari che e/o di turisti che ogni giorno arrivano con i mezzi pubblici e poi hanno bisogno di noleggiare un Birò? Hanno zone 30 e/o zone pedonali vastissime dove sono interdette le auto e quindi questi quadricicli elettrici hanno invece gran utilità?

Ultimo aggiornamento Lunedì 15 Novembre 2021 13:07
 
2020/2021: ecco le condizioni di lavoro in casa di riposo PDF Stampa E-mail
Lunedì 08 Febbraio 2021 16:39

In questi giorni di febbraio 2021 in cui l'attenzione è incentrata sulla campagna vaccinale che pare dare anche speranza di poter rivedere di persona tante/i nonne/i sono grata alla Direzione della Casa dell'Emigrante" di Sequals per l'autorizzazione a pubblicare quanto segue.
Si tratta di uno stralcio da uno dei report settimanali che, nonostante il carico di lavoro e di stress, giungevano a noi famigliari. In questo caso si tratta della descrizione di "normalissime" modalità di lavoro.
Il tono è lieve, quasi a voler rendere a noi che siam fuori più leggera la situazione, ma sono certa che tutti voi, che leggerete anche ciò che sta tra le righe, ne sarete toccati:

" Purtroppo i contagi hanno colpito anche il personale, senza contare coloro che stanno male per altri motivi. Questo ha comportato per le figure sanitarie e assistenziali una nuova organizzazione del lavoro basata su turni da 12 ore.
Perché abbiate un’idea di come si lavora in questo periodo vi raccontiamo alcuni dettagli che forse potranno richiamare scene viste in tv…ma vi assicuriamo che vissute sulla propria pelle sono altra cosa.

A proposito dei dispositivi di protezione ve li descriviamo, così anche voi partecipate a questa esperienza:
Divisa da lavoro sotto
Tuta protettiva intera (con effetto “sauna”) compreso il cappuccio
Primo guanto che resta indossato costantemente e secondo guanto che va cambiato ad ogni cosa che si fa e soprattutto ogni volta che ci si sposta da un ospite all’altro
Mascherina FPP2 con filtro più efficace di quella chirurgica (la mascherina chirurgica va bene per non contaminare gli altri, quella FPP2 va bene per non contaminarsi dall’esterno)

Ultimo aggiornamento Lunedì 08 Febbraio 2021 17:12
 
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