La storia finita dei Birò Stampa
Lunedì 15 Novembre 2021 11:34

E così mi trovo costretta ad inserire un nuovo articolo nella sezione “per non dimenticare”, perchè a Sacile ormai è definitiva la FINE dei Birò. Una fine che avevo subito immaginato, ma che mai avrei pensato così ingloriosa. A Sacile infatti i Birò, fermi ormai da anni, verranno rottamati al costo di 1.464 Euro.
Voi subito chiederete: e negli altri Comuni?
Devo rispondervi purtroppo che pure negli altri Comuni (se ben ricordo 4 mezzi in 5 Comuni) i Birò son ben presto spariti dalla circolazione. Solo che, ad esempio, nel Comune di San Vito almeno non ci hanno rimesso con il costo della rottamazione come a Sacile. L'amministrazione di San Vito ai primi di novembre ha infatti indetto un'asta per biciclette abbandonate e vi ha compreso i Birò. L'idea ha funzionato: i quadricicli partivano da un importo base di 500 Euro l'uno e alla fine il Comune ha incassato 5.250 Euro. Certamente non una gran cifra rispetto ai soldi pubblici spesi per tutti i mezzi distribuiti nei vari Comuni che si erano lasciati irretire dall'idea dell'allora amministrazione provinciale di centro destra nel 2010: al costo di 7.300 Euro cadauno, parte pagati dalla provincia e parte dai Comuni che se li son presi. Fatevi un po' il conto.

Colpa quindi dei Birò???
Nooooo, assolutamente NO!!!
Anzi: l'idea è ottima,  … la COLPA sta nei nostri amministratori che ancora una volta pensano a facili quanto ingannevoli e miopi soluzioni e con i nostri soldi ovviamente spesi male e senza remore.
Perchè???

Perchè a) le nostre CITTÀ NON sono ADATTE a questi mezzi e b) la nostra categoria di AUTOMOBILISTI NON è ADATTA.
I Birò sono infatti un successo, ma non in Italia, dove è destinato solo il 30% .
Come mai???
a) Secondo voi, girare in Birò per Pordenone, ma pure per Sacile, non è da Kamikaze?
Inoltre, Comuni come i nostri hanno una marea di pendolari che e/o di turisti che ogni giorno arrivano con i mezzi pubblici e poi hanno bisogno di noleggiare un Birò? Hanno zone 30 e/o zone pedonali vastissime dove sono interdette le auto e quindi questi quadricicli elettrici hanno invece gran utilità?

b) Secondo voi, il nostro popolo di automobilisti single strettamente legati sentimentalmente al loro oggetto del desiderio sarebbero ad un tratto disposti a salire sui pochi affollati e pure un po' vecchiotti mezzi pubblici, a orari da rispettare sennò li perdi oppure con orari non rispettati da loro stessi per scioperi, rotture e ritardi di vario genere? Da Sacile a PN sono solo 12 chilometri, si possono fare senza fatica in bici, quanti lo fanno? Quanti lavorano nello stesso posto ma vanno al lavoro ognuno con la sua auto? E, non da poco, pigiare sull'acceleratore è per la maggior parte una dipendenza, pure se sanno che ci son rotonde e semafori uno dietro l'altro, pur se sanno di trovarsi in centro città, pur se sanno di trovarsi in stradine di zone residenziali, pur se sanno che devono arrivare solo due due o tre chilometri più in là. Secondo voi, questi piloti di Formula meno che zero salgono su un Birò? Al massimo ci son saliti per divertirsi, infatti agli inizi ci son state un po' di richieste giusto per provarli, incidenti inclusi... tanto che già due anni dopo è stata sospesa l'utilizzazione per il pubblico.
Ecco dunque perchè la COLPA NON è dei Birò, bensì dei nostri politici e amministratori che NON hanno interesse e capacità di predisporre davvero efficacemente le nostre città alla “mobilità sostenibile”, a parte riempirsi la bocca del termine.
Il 70% dei quadricicli elettrici va infatti sul mercato europeo, come in primis la città di AMSTERDAM. Ma va!?
Che strano... vanno in un Paese dove da DECENNI l'auto è il mezzo meno usato, dove moltissimi non possiedono nemmeno l'auto ma la noleggiano solo se devono andare in vacanza in luoghi dove sanno non esistere una buona rete di mezzi pubblici (indovinate). Vanno in un Paese dove praticamente non esiste l'arroganza del guidatore perchè si va in bici con qualsiasi tempo e le poche volte che si prende l'auto è scontato rispettare prima tutti gli altri utenti della strada (da noi gli automobilisti arroganti dei 6 giorni la settimana diventano i ciclisti arroganti della domenica che viaggiano in due in mezzo alla strada e non si spostano nemmeno con una cannonata, che non usano le piste ciclabili perchè entrare e uscire costa loro qualche frazione di secondo e che con fare furtivo guardando di qua e di là passano col rosso perchè non possono appoggiare il piede per 30 secondi.

Purtroppo da noi accade sempre spesso che le ottime idee di giovani imprenditori non possono attecchire: perchè NON c'è TERRENO FERTILE!
Peggio ancora: politici irresponsabili rovinano con le loro scelte avventate l'immagine di questa o quella possibile novità/invenzione/sperimentazione buttando tranquillamente soldi pubblici per farsi un po' di facile pubblicità. Facile sì, perchè questa certamente è una colpa di noi cittadini: credere a queste panzane abbellite da termini inglesi (compreso car-sharing e car-pooling) perchè ci informiamo troppo poco.
Quel che manca sono inanzitutto cultura della mobilità (fin da piccoli!) e infrastrutture!

Concludo purtroppo con ciò che ci aspetta in futuro, perchè i nostri amministratori nemmeno imparano dal passato ma perseverano, bravi solo a preparare il prossimo fallimento: e quello che sarà il prossimo fallimento annunciato a Sacile – pari pari – sarà quello delle tre postazioni di noleggio di e-bike.

Ultimo aggiornamento Lunedì 15 Novembre 2021 13:07
 
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