Riattivazione delle centraline idroelettriche come scelta ecologicamente conveniente. |
Venerdì 24 Giugno 2011 10:14 |
In risposta all’articolo riguardante la “non redittività” delle centraline idroelettriche forse l’Assessore ai Lavori Pubblici non sa che per un Comune gli investimenti di denaro pubblico non devono per forza essere remunerativi, altrimenti si chiamerebbe “azienda comunale”. Lo sfruttamento dei salti d’acqua fa parte di quella produzione di energie rinnovabili che nel loro bilancio hanno contestualmente gratuità e salvaguardia dell’ambiente perché contribuiscono ad evitare il ricorso ad energie fossili e preservare l’ambiente non ha prezzo. Si aggiunga il fatto che non inquinano e nel tempo, proprio in termini di salute, ripagano da qualsiasi investimento economico. Forse l’Ass. Bottecchia non sa che lo sfruttamento anche di piccoli salti d’acqua con piccole centraline è una scelta che la Comunità Europea sovvenziona. Dove c’è una volontà si trova sempre una via. Oltre ai finanziamenti europei magari con i dieci milioni che a luglio la Regione trasferirà ai Comuni senza vincolo di destinazione, oppure concorrendo al bando da 20 milioni presentando entro novembre un Piano Integrato di Sviluppo Urbano Sostenibile. Nel luglio del 2009, appena eletto, l’Assessore diceva che il recupero delle centraline era un progetto in cui “credeva molto” e che “tra il 2011 e il 2012 l’opera sarà realizzata e funzionante”. Invitiamo l’Assessore Bottecchia ad interpretare l’esito del Referendum come la volontà di una svolta che comprenda anche Sacile, perché un Comune virtuoso inizia il suo cammino verso il cambiamento spesso da scelte apparentemente piccole. Carlo Bosi |