Notte folle al Pronto Soccorso di Pordenone |
Venerdì 19 Ottobre 2012 11:33 |
Ma perchè stupirsi del disagio indegno che ha dovuto subire chi martedì notte si è recato al Pronto Soccorso di Pordenone? Perchè continuiamo ad essere il paese che ciclicamente denuncia, si meraviglia, si indigna, ma poi nulla cambia fino al prossimo uguale o ancor peggiore evento? Nella fiducia di tutti questi miglioramenti ci siamo lasciati declassare i Pronto Soccorsi a Punti di Primo Soccorso e tra un po' non obietteremo nemmeno se ci chiuderanno questi. Perchè è ovvio che declassando, cioè togliendo il servizio sulle 24 ore e togliendo le figure professionali indispensabili a tale apertura, con il tempo anche l'offerta nelle ore diurne si indebolisce e, con un po' di pazienza, saranno i pazienti stessi a non recarsi più in questi servizi “a metà” (come a Sacile), ma a correre sin da subito a Pordenone. Così basterà dire che “non ci sono i numeri” e chiuderemo anche questi. Ma la riorganizzazione dell'Emergenza non doveva portare ad “una gestione efficiente (economicità del rapporto costo beneficio) ed efficace” unitamente alla ”equità nella risposta e qualità elevata ed il più omogenea possibile per tutti i cittadini”? Già nel 2000 si sottolineavano le criticità per cui a parità di domanda di servizi di emergenza non sempre corrispondevano uguali condizioni di offerta alla popolazione nelle 24 ore, si constatavano carenze di sistema e necessità di un aggiornamento/rinnovo tecnologico e di un più generale accreditamento del sistema su standard europei. Cosa è cambiato in meglio? Bene, allora diamo noi un piccolo contributo esemplificativo in cifre rispetto ad altre realtà “europee”: nella nostra vicina Carinzia un terzo degli abitanti del FVG) tutti gli Ospedali hanno il Pronto Soccorso sulle 24 ore, c'è un'Ambulanza ogni 11.000 abitanti (da noi ogni 35.000), i medici di base svolgono servizio notturno, festivo e servizio di emergenza (ogni medico ha nella sua auto un lampeggiante in modo che, se per strada, in caso di incidente il più vicino accorre sul posto e nei paesini dove c'è un solo medico questo gestisce anche una propria piccola farmacia), i Pronto Soccorso sono strutture all'avanguardia e senza carenza di personale, ci sono accessi specifici per PS di oculistica, di odontostomatologia e di pediatria, c'è una rete di oltre 100 “First Responder” (personale formato che con zainetto e defibrillatore interviene entro cinque minuti nella sua area) – un servizio previsto anche nella nostra regione ma mai decollato. Insomma, è da tempo che ci diciamo che la popolazione anziana nei prossimi vent'anni sarà in aumento vertiginoso, ma nel 2012 siamo colti da così totale impreparazione che li facciamo attendere in piedi 7 ore (e non osiamo pensare a chi ha dovuto recarsi alla toilette...)? Crisi cardio-circolatoria, crisi respiratoria, repentino peggioramento durante o dopo la malattia, cadute con trauma o fratture, ... chi colpiscono maggiormente? Trattandosi di anziani non è logico che sempre più si dovrà pensare alla stabilizzazione, compito del Pronto Soccorso? E noi che facciamo? |
Ultimo aggiornamento Lunedì 22 Ottobre 2012 09:36 |