Come ben si vede, alla faccia di chi si ostina a dire che non influisce, ecco come i botti della notte di Capodanno hanno portato il PM10 da 38µg/m3 del 31 dicembre a 54 e 62 dei primi due giorni del nuovo anno. Purtroppo inequivocabile senza possibilità di appello quello che è successo tra i 48µg/m3 del 5 gennaio e i 93 con cui ci siamo risvegliati il 6 gennaio dopo le decine di falò epifanici. Che non sia un caso lo ricordano – per chi si vuol attenere ai dati concreti raccolti nel sito di SPS e non a motivazioni speciose se non infondate – i valori storici di tale giornata: a gennaio 2014 ci ha salvati la pioggia che ha impedito i falò del 5 sera, a gennaio 2013 registriamo terribili 185µg/m3, a gennaio 2012, nonostante il forte vento e un po' di pioggia il 5 gennaio, 70µg/m3.
Dobbiamo infine arrenderci all'evidenza: di fatto solo la pioggia ormai ci salva: a metà gennaio, su 16 giorni ne abbiamo avuti solo 4 senza sforamenti e il giorno dieci siamo arrivati a ben 107µg/m3!
Ma che importa degli effetti devastanti non solo del PM10, ma immagini, chi ha intelligenza informata e sensibile, delle cosiddette nanopolveri, cioè quelle che potrebbero oggi essere altrettanto rilevate ma che poche amministrazioni hanno il coraggio di volerne installare i rilevatori, le PM2 fino a 0,1, quelle che penetrano direttamente i nostri tessuti senza bisogno di essere inalate e anche le nostre mura. Che importa, se tanto nascono sempre meno bambini (anche se sempre più asmatici) e dunque si può tener sempre meno conto dei loro diritti. Che importa se negli ultimi 10 anni c'è stato un aumento di 7-10 volte per i ricoveri in ospedale di bambini per reazioni allergiche gravi.
Che importa se medici impegnati nella ricerca ci dicono che meglio che curare sarebbe prevenire e che infatti le allergie si possono prevenire fin dalla vita prenatale, evitando il contatto con sostanze nocive come fumo, pesticidi, solventi, medicinali e antibiotici troppo facili e smog. Che importa se si parla di vecchi come un ostacolo al divertimento (pensando di restare eternamente giovani) e dunque non ce ne importa se nelle giornate di picchi di smog aumentano i ricoveri per difficoltà respiratorie, ictus e infarti. Che importa se si scoprono sempre più correlazioni tra smog e altre patologie, come ad es. le allergie alimentari, che ci dicono come l’inquinamento non sia di per sé causa di allergie e intolleranze ma possa aggravarne gli effetti e peggiorare i sintomi nei soggetti predisposti – che sono appunto in forte aumento: ogni giorno assumiamo più o meno consapevolmente almeno 100 sostanze chimiche di sintesi, attraverso il cibo, l’acqua e l’aria che respiriamo. E questa contaminazione del cibo e dell’ambiente costituiscono un fattore di rischio per diverse patologie come asma, dermatiti e possono portare a uno stato di stress con conseguente “sensibilizzazione chimica”. Gli inquinanti fanno però anche peggio, interagiscono ad esempio con i pollini ricoprendoli e rafforzandone l’effetto allergenico. Gli ossidi di azoto e l’ozono, tipici componenti dello smog da traffico, ad esempio, sono tra i principali responsabili di questa interazione tra polvere e pollini capace di scatenare gravi reazioni di allergie delle quali in Italia sono ormai affette gravemente più di 2.100.000 persone, soprattutto bambini e giovani. Restiamo infine da anni in attesa della risposta da parte del nostro Assessore all'Ambiente, come mai il “divieto di accensione di fuochi all'aperto” è contemplato come prima misura del Piano di Azione Comunale in caso di sforamento di polveri sottili se, come l'Ass. ha spesso affermato, è giusto bruciare.
Infine l'ARPA: peggio che peggio. Altro che “dati in tempo reale”, altro che “i Sindaci potranno prendere decisioni sulle previsioni”..... Una volta, verso le 14.00, appariva il dato della giornata. Ora non è nemmeno più così: il dato della giornata appare ormai quasi sempre il giorno DOPO! Sempre che non siano fine settimana o giorni di ferie, allora non si vede ombra di valori anche dopo 3 - 4 giorni!
Ma che importa. Per avere voti le cose si dicono giorno per giorno, oggi il contrario di ieri e diversamente da domani, il tutto e il contrario di tutto. Così è. |