Caneva: assemblea sul futuro della Sanità |
Lunedì 16 Marzo 2015 19:03 |
Venerdì 13 marzo si è tenuto presso l’Auditorium di Caneva un incontro pubblico (organizzato dal Comitato per l’ospedale di Sacile e con il patrocinio del Comune di Caneva) sul tema della riforma sanitaria regionale approvata il 2 ottobre 2014, con riferimento particolare alle sorti dell’ospedale di Sacile, ma prendendo in considerazione anche altri aspetti e disposizioni della riforma per darne una visione generale. Sono intervenuti come relatori il dott. Pustetto, consigliere regionale e medico, il dott. Lucchini, presidente dell’ordine dei medici chirurghi e odontoiatri della provincia di Pordenone, mentre l’assessore Salatin ha portato i saluti del sindaco e dell’amministrazione comunale di Caneva (che ha ospitato e dato il suo patrocinio all’iniziativa). Purtroppo l’afflusso di pubblico è stato decisamente esiguo, ma la competenza e la disponibilità dei relatori e l’interesse degli altri intervenuti hanno dato luogo comunque ad un vivace dibattito, che ha fatto emergere le molte perplessità suscitate dai provvedimenti previsti dalla legge di riforma, cercando di coglierne anche aspetti potenzialmente positivi, sulle cui modalità di attuazione pare non esserci ora chiarezza. Molte delle constatazioni e preoccupazioni emerse erano già state evidenziate durante l’incontro tenutosi a Nave a novembre 2014 e riguardano in particolare la riduzione e il ridimensionamento di alcuni servizi, quali, per Sacile in particolare, il pronto soccorso che diventerebbe un pronto intervento, senza possibilità di effettuare tutti i primi esami diagnostici e di avere a disposizioni dei posti letto per il monitoraggio dei pazienti nelle ore successive al loro arrivo; e la ulteriore diminuzione di posti letto della medicina, per citare solo due provvedimenti. La riforma prevede in realtà che si sviluppino tutta una serie di servizi assistenziali sul territorio, che dovrebbero sopperire al ridimensionamento dei servizi ospedalieri, ma che richiedono una riorganizzazione e una riqualificazione del personale medico e infermieristico, che verrebbe così chiamato a svolgere funzioni diverse da quelle sinora espletate. La legge parla di gradualità, ma non è ben definito quali saranno i tempi e i modi e le risorse messe a disposizione per la realizzazione di questi servizi suppletivi e ciò desta il timore che si proceda a tagliare, rispondendo piuttosto ad un esigenza di riduzione di spesa, senza che vengano create prima le condizioni per mettere in atto servizi alternativi, rispondenti alle esigenze degli utenti. |
Ultimo aggiornamento Lunedì 16 Marzo 2015 19:09 |