Ci risiamo. Dopo aver per anni negato in tutti i modi il dovuto rimborso per la depurazione, ora l'amministrazione sacilese DEVE affrettarsi a convocare la commissione competente per adeguare il Regolamento Edilizio al nuovo D.Lgs.48/2020. E speriamo che pure stavolta non si ostinino a perseverare nel dire di no...
La storia dell'originario D.Lgs.257/16 la conoscete: per la prima volta ho fatto presente la questione ai primi di settembre del 2018. Nessuna reazione, nessuna risposta sulla stampa da parte dell'assessora all'Urbanistica. Dopo aver come sempre pazientemente e rispettosamente atteso non alcuni giorni, non alcune settimane, non alcuni mesi, ma un generoso ANNO, al 30 gennaio 2020 abbiamo inviato l'esposto al Prefetto di PN. Il Prefetto ha inviato sua circolare a tutte le amministrazioni del pordenonese. Ma l'amministrazione sacilese non ha dato seguito nemmeno stavolta all'invito del Prefetto (esattamente come era successo per il rimborso depurazione!). Inizio a scrivere mail all'ufficio urbanistica chiedendo ragione di questa strenua opposizione a quello che da normativa veniva definito "recepimento" (leggi: "dovete farlo e basta"). Dopo svariate mail e telefonate finalmente a giugno mi risponde l'assessora Zanfrà affermando che la questione competeva ... "alla regione". Aggiunge che in collaborazione con i tencici dell'APE stanno valutando modifiche al regolamento edilizio. Peccato che la normativa è nazionale (o meglio di derivazione europea come tutte le normative per la tutela ambientale, depurazione compresa) e quindi non c'era proprio nulla da "valutare". Infatti, se avete letto il sopra linkato testo del D.Lgs257/16, appariva chiaro che "i Comuni" dovevano adeguarsi. Perciò mi sono rivolta alla regione. Anche qui, inizialmente NESSUNA RISPOSTA dall'Ufficio competente. Sottolineo Ufficio di Amministrazione Pubblica!
Inizio a cercare sostegno da parte del Consigliere regionale Giampaolo Bidoli, gentilissimo e puntualissimo, e scrivo al tempo stesso pure al Difensore Civico regionale, dott. Arrigo de Paoli. Entrambi si prodigano, ma a entrambi non è facile ricevere risposta.
Finalmente (credo dopo aver letteralmente fatto stalking) arriva la risposta dell'Ufficio regionale come allegato pdf in fondo all'articolo. Una risposta talmente aggrovigliata che stavolta davvero di difficile comprensione. Ma vi traduco: 1) in pratica, nessuno vietava ai Comuni di recepire quanto da D.Lgs.257/16, bastava avessero chiesto lumi in regione! Altro che aspettare il Regolamento edilizio dalla regione, come mi ha risposto l'ass. Zanfrà, è scritto chiaramente che "la Regione FVG non ha ritenuto di provvedere in merito". Lo avrebbero detto all'assessora... se solo lo avesse chiesto. 2) Regione però ben distratta: anche questo è totalmente diciamo ... sfuggito ... all'amministrazione regionale, per cui non è stata emanata nessuna Circolare esplicativa 3) essendo ... sfuggito ... la Regione non ha poi nemmeno avviato alcuna forma di monitoraggio. Leggi: se non faccio non controllo!!! 4) in Italia non c'è problema nel ritardare l'applicazione delle norme, perchè nel frattempo vengono... superate. Infatti a giugno il D.Lgs.257/16 è stato superato dal D.Lgs.48/2020.
Non mettetevi a piangere, cari lettori, andate avanti che siamo quasi alla fine!
5) stavolta infatti basta: stavolta bisogna adeguarsi ENTRO 180 giorni dalla data di entrata in vigore del nuovo Decreto, cioè a partire dall'11 giugno 2020! 6) e stavolta, "decorso inutilmente il termine di cui al comma 1, le regioni applicano, in relazione ai titoli abilitativi edilizi difformi da quanto ivi previsto, i poteri inibitori e di annullamento stabiliti nelle rispettive leggi regionali" 7) e, sempre stavolta, i controlli invece ci saranno, perchè le regioni DEVONO avviare un monitoraggio ai fini statistici da comunicare al Ministero per lo sviluppo economico
Che dire. Quanto tempo sprecato per possibilità di incentivare il trasporto elettrico e dare un contributo al miglioramento ambientale per ostinarsi a non voler semplicemente "recepire" poche righe di articolo già bello e pronto, nemmeno da discutere, solo da inserire nel regolamento edilizio del proprio Comune.... Ennesimo caso dove sta bene il detto: volere è potere. Peccato che per l'amministrazione sacilese il detto vale al contrario!
Allegato: risposta dell'ufficio regionale >>> |