Comunicato stampa del Coordinamento dei Comitati a difesa del "San Michele" di Gemona:
"Per la prima volta la Giunta regionale è assente alla Messa del Tallero: sdegno dei comitati. La storica via Bini imbandierata di striscioni a difesa dell'ospedale San Michele. L’odierna Messa del Tallero (6 gennaio) verrà ricordata per la mancanza di rispetto istituzionale della Giunta regionale, che per la prima volta è totalmente assente all’evento: a dimostrarlo, inequivocabile, la sedia vuota nella navata del Duomo, ben visibile ai numerosi presenti. Fra bandiere e vessilli multicolori del Corteo Storico della Messa del Tallero, oggi Via Bini ha ospitato anche i tanti striscioni del Coordinamento dei Comitati a difesa dell’Ospedale San Michele, un'iniziativa di protesta a cui ha aderito anche il comitato della Cittadinanza attiva per la difesa dell’Ospedale di Sacile. Alcuni degli slogan recitavano: "Serracchiani funesta, all'ospedale San Michele non farai la festa", "Alto Friuli: un solo pronto soccorso, a voi la responsabilità", fino ai taglienti: "1976: sisma in Friuli, 2014: Serracchiani-Telesca”, "Renzi portatela a Roma" e “Serracchiani: meno partito, più Friuli”.
La scheda dell’Ospedale San Michele, deliberata dalla giunta regionale, sancisce l’azzeramento dei suoi attuali 74 posti letto e il parere del ministero nega la dicitura di presidio ospedaliero, mettendo la parola fine alle false promesse. In particolare, i cittadini contestano la soppressione del P.S- Area di Emergenza e dei 50 posti/letto di Medicina, denunciando che rimarrà solo l'ospedale tolmezzino in tutto l'Alto Friuli. “Il nostro sdegno è enorme, perchè, arrogantemente, nessuno dei nostri amministratori regionali ha partecipato al Tallero. Questo non era mai successo prima: ci sentiamo offesi. Se la riforma sanitaria garantisce il bene di noi cittadini, perchè nessuno ha avuto il coraggio di presentarsi e mostrare la faccia? Forse perchè stanno venendo a galla le bugie che sono state sbandierate in questi mesi? "Ci ha addolorato, inoltre, il fatto che il nostro arciprete nella sua omelia non abbia toccato il tema dell'ospedale, quando decine di persone davanti al Duomo sostenevano i nostri striscioni”. La lotta dei Comitati, ormai ventennale, non si fermerà al 6 Gennaio. Altre iniziative sono in cantiere e una sarà eclatante, mettendo in luce un aspetto che furbescamente la Giunta regionale e la sua maggioranza hanno volutamente ignorare. La gente, che oggi ha sostenuto con calore la protesta, non è più disposta a subire passivamente tutto quello che i governanti ci propinano e inizia a alzare la testa. Il Friuli ha subito molte invasioni di “visitors“ e alcuni terremoti devastanti nella sua storia, ma ha saputo reagire e risollevarsi. Le Giunte passano, ma la Regione resta. La battaglia quindi continuerà fino alla equa e condivisa revisione della legge."
SPS aggiunge la coraggiosa presa di posizione di Mons. Livio Carlino, arciprete di Cividale, che già in agosto era intervenuto su LaVitaCattolica.it e che ha ribadito durante la Messa dello Spadone del 6 gennaio 2015. Ecco la Chiesa che sa far sentire la sua voce al di sopra delle parti.... |