Sacile Partecipata e Sostenibile

considerazioni sul dietrofront dell'Amministrazione relativamente alla chiusura del parcheggio davanti alle scuole PDF Stampa E-mail
Giovedì 09 Maggio 2013 18:04

Sacile, 06 maggio 2013
Alla c.a.
del Sindaco della Città di Sacile, Roberto Ceraolo
Oggetto: situazione di pericolo nella zona adiacente la sede scolastica di Via Ettoreo
Abbiamo saputo, solo leggendo la stampa locale, che l’Amministrazione ha revocato definitivamente il provvedimento che si doveva avviare in data 26 aprile 2013: la chiusura al traffico del parcheggio antistante la scuola elementare Vittorino da Feltre dalle 7.45 alle 8.05. Dopo l'incontro dell’08 aprile, ci siamo astenute da qualsiasi dichiarazione pubblica per non intralciare la comunicazione della decisione presa che, come stabilito, doveva avvenire giustamente da parte dell'Amministrazione. Dal momento che, invece, abbiamo appreso dell'irreversibile cambio di rotta, chiediamo ci sia concesso esporre alcune considerazioni, a partire dai due motivi che ci avevano spinte a chiedere l'avvio di una sperimentazione che ponesse al centro il benessere dei bambini e fosse finalizzata ad aumentare la sicurezza e a diminuire i picchi di inquinamento davanti al plesso Vittorino da Feltre.
In relazione all’aspetto della sicurezza, i più vari ed autorevoli attori nel campo della prevenzione degli incidenti stradali (AIFVS, ASAPS e Fondazione Ania) condividono il principio secondo cui “non esiste incidente che non possa essere evitato”. Per questo, concordavamo di impedire l’accesso alle auto, nei 20 minuti a cavallo delle 8.00. L’andirivieni di auto e le loro manovre, così vicini ai pedoni, sono un pericolo per l’incolumità di bambini e genitori. La

soluzione, pur in forma sperimentale, doveva anche disincentivare quell’abitudine che porta a scaricare i bambini senza che l’adulto scenda dal posto di guida e lo accompagni. Questo comportamento, in particolare se diventa abituale, porta facilmente  alla distrazione del genitore ed è doveroso, anche se molto tragico, ricordare come esempio l’incidente avvenuto nel gennaio 2012 nella vicina Revine: un bambino era rimasto impigliato al veicolo con le cinghie dello zaino e la mamma aveva proseguito senza accorgersene, trascinando il figlio sotto il mezzo. Inoltre, proprio l’obiettivo di scaricare il bambino “al volo” , porta spesso i genitori a trasportare i bambini, nel sedile posteriore, con lo zaino già addosso (cosa che, in caso di frenata, aumenta, proporzionalmente alla massa, la forza di spinta in avanti). Altrettanto spesso, l’essere seduti con lo zaino addosso, comporta di non allacciare le cinture di sicurezza, pur obbligatorie anche sui sedili posteriori.
Non si vedono adulti scendere dalle auto in fila per aprire la portiera e far scendere il bambino sotto la propria custodia. Lo scenario abituale, di ogni mattina, è l'incolonnamento dei mezzi, le portiere che si aprono (e un bambino non pensa certo a guardare dietro, anche perché non ha a disposizione gli specchietti retrovisori), i bambini che saltano giù e i genitori che ripartono immediatamente. Di fatto, ci è stato riferito che pochi giorni fa è successo, proprio in questo parcheggio, che un bambino, appena sceso dall’auto, correndo per raggiungere il cancello della scuola, sia caduto, si sia fatto male (pare abbia anche rotto gli occhialini)…ma la mamma si era già allontanata.
Ultimo, ma non meno importante, aspetto da sommare a quanto già esposto in tema di sicurezza, è quello relativo all’educazione stradale: tutti gli educatori concordano sul fatto che i comportamenti corretti non vadano “spiegati” ma “praticati”, proprio perché i bambini assimilano i comportamenti degli adulti. Si nota regolarmente che gli stalli riservati ai disabili vengano occupati dal genitore che scarica il figlio: questo non è certamente un buon esempio di educazione civica.
Per quanto riguarda l’aspetto dell’inquinamento atmosferico, ribadiamo che i picchi di smog che si creano in queste situazioni fanno male ai bambini. I valori di questi picchi sono difficili da misurare: servono strumenti molto rari, specialistici e costosi; non bastano quelli dell’Arpa, perché forniscono un dato giornaliero, calcolato su valori medi nelle 24 ore. Ma il buon senso dovrebbe essere sufficiente per capire che un numero elevato di tubi di scappamento funzionanti proprio ad
altezza di bambino, è molto dannoso.
Alcuni comuni italiani si sono già attivati ed hanno valutato i picchi delle emissioni in concomitanza all'arrivo della colonna dei genitori.  Anche paesini insospettabili, più piccoli e molto meno inquinati di Sacile, l’hanno fatto. Ebbene, fuori dalle scuole sono stati registrati valori fino a 500 µg/m3 (10 volte superiori al limite di 50 µg/m3). Inoltre, lo smog che si accumula davanti agli edifici scolastici, si trasferisce all’interno degli stessi, inquinando anche gli ambienti in cui i bambini trascorrono gran parte della giornata. Qualche mese fa, l’Agenzia Internazionale per la ricerca sul cancro ha definito come cancerogene le emissioni dei motori diesel. Medici e studiosi continuano a ribadire gli effetti devastanti del PM10, soprattutto sui bambini, misurabili in crescenti numerosi casi di tonsilliti, faringiti, bronchiti, polmoniti, enfisemi, otiti, asma, allergie; ci sono poi gli effetti di lungo termine: patologie cardiologiche, leucemie, tumori. La Pianura Padana, di cui siamo appendice, è tra le zone più inquinate del mondo e l’Italia è il paese con il più alto numero di tumori infantili. La spiegazione non può essere il fatalismo.
Questi, Egr. Sig. Sindaco, i due motivi che ci hanno mosse e che ci impediranno di desistere.
E alla luce di questi motivi, ci troviamo ora ad esprimere forti perplessità relativamente a vari aspetti.
Non possiamo non essere perplesse sul fatto che venga chiesta a noi la misurazione del picco di inquinamento nel momento della presenza del maggior traffico davanti alla scuola. Noi riteniamo, per quanto esposto sopra, che sia più che evidente e riteniamo che anche il solo minimo sospetto debba far applicare quello che si definisce il “principio di precauzione” e che dovrebbe spingere ad adottare provvedimenti se non proprio “risolutivi”, almeno certamente “cautelativi”. A noi, infatti, basta la certezza scientifica che dai tubi di scappamento escono sostanze nocive. E', invece, compito di chi afferma con tono perentorio che il ripetuto concentramento di emissioni di autoveicoli, in spazio e tempo ristretti,  vicino ai bambini, non costituisca ambiente inquinato, provare che non c'è alcun rischio per la salute.
Non possiamo non essere perplesse sul fatto che le contrarietà non siano state manifestate al momento della segnalazione del problema relativo a sicurezza e inquinamento, bensì siano nate solo al momento dell'annuncio di sperimentale chiusura per 20 minuti del parcheggio. Non c’è stata nessuna reazione, infatti, quando era uscito il primo articolo sulla stampa locale che, in data 23 gennaio, segnalava il problema nel suo duplice aspetto (preceduto dall’articolo “Bambini a scuola prigionieri del traffico”, pubblicato il 24 dicembre 2012 dal Messaggero). In verità, c’era stato, poi, un riscontro sui quotidiani: non era la posizione contraria dei genitori, ma quella del Primario del reparto di allergo-pneumologia pediatrica di Udine, Dott. Canciani, che plaudeva all’iniziativa “no-traffico” (“Mamme anti-traffico, solidarietà da Udine” e “Il primario promuove i genitori anti-smog”). Potrebbe sembrare, quindi, che ora sia osteggiata la soluzione e non il problema. Ciò trova anche conferma nel fatto che, inizialmente, tutti avevano dichiarato, tramite articoli sulla stampa, che “il problema c'è”. Gli stessi Assessori Gava, Scarabellotto e Spagnol, il Comandante Antonel e il Presidente del Consiglio d’Istituto Gasparotto l’hanno chiaramente riconosciuto nei nostri due incontri. Non lo negava nemmeno nessuno dei genitori intervenuti sulla stampa, solo che per questi era considerato difficilissimo, se non impossibile, da risolvere. Anzi, è stato fatto presente che lo stesso problema si verifica durante la ricreazione e durante l'uscita degli alunni al termine delle lezioni. Ci riesce dunque difficile stabilire un nesso logico tra questa condivisione e queste dichiarazioni e la richiesta di annullamento del provvedimento che almeno poteva costituire un primo esperimento all'entrata a scuola. Ci riesce anche difficile comprendere come si possa segnalare l'estensione del problema ad altri momenti della giornata, ma non l'estensione del provvedimento … e, anzi, addirittura se ne chieda la cancellazione.
Non possiamo non essere perplesse sul fatto che nessuno dei genitori contrari ci abbia mai chiesto informazioni o spiegazioni sulla nostra iniziativa. La nostra comunicazione è sempre stata ampiamente diffusa attraverso vari canali, dalla stampa al web, a partire addirittura da una precisa lettera inviata alle rappresentanti delle classi prime, in cui si spiegava dettagliatamente la questione. Quella che da parte nostra è stata, fin da subito, assoluta disponibilità e trasparenza non pare essere stata contraccambiata: la nostra è rimasta una comunicazione unilaterale. L’unica risposta ricevuta è stata una frase che chiarisce il grado di percezione del problema e dell’impegno per risolverlo: “sono d’accordo con voi, ma non possiamo mica spostare la scuola”. Considerando risolta in questo modo la questione, le rappresentanti delle classi prime non ci hanno mai riferito una loro eventuale intenzione di estendere la discussione alle rappresentanti delle altre classi, né di parlarne in Consiglio di Interclasse, né in Consiglio di Istituto, né di informare il Fiduciario di Plesso.
Non possiamo non essere perplesse su uno dei motivi di contrarietà alla chiusura del parcheggio per 20 minuti, e cioè il poco tempo dei genitori che devono recarsi in fretta al lavoro. Siamo pronte a dimostrare, accompagnando di persona quanti fossero davvero interessati, che basterebbe anticipare di qualche minuto l’arrivo per trovare un comodo parcheggio nel raggio di pochi metri: abbiamo misurato tempi e distanze, percorrendo personalmente le immediate vicinanze della scuola con un orologio satellitare, e abbiamo contato 119 posti macchina nel raggio di 3 minuti a piedi, e altri 92 nel raggio di 5 minuti scarsi. In tutto, ci sono 211 parcheggi, la maggior parte dei quali ancora tutti liberi nella fascia oraria tra le 7.45 e le 8.05 del mattino; quelli del parcheggio antistante la scuola, di cui si dovrebbe chiudere l’accesso, sono 33 e, ribadiamo e sottolineiamo, che chi già vi si trovasse, potrebbe tranquillamente uscirne. In aggiunta a ciò, bisogna tenere in considerazione che i genitori, in tutta calma, arrivando sempre solo qualche minuto prima, hanno a disposizione il Pedibus (al quale ci si può aggiungere nei punti più diversi e più comodi lungo il percorso, con partenza alle 7.45 dall'inizio di Viale Trieste o da Piazzetta 4 Novembre).
Non possiamo non essere perplesse sul fatto che Sacile, appartenente alla rete delle “Città Sane”, non si muova nella stessa direzione di tante altre città, dove i provvedimenti di chiusura temporanea di strade e parcheggi di fronte alle scuole si stanno diffondendo sia per richiesta delle famiglie, sia per campagne di associazioni varie, sia per iniziativa delle Amministrazioni comunali stesse. Al contrario, questa Amministrazione non ha saputo cogliere che il provvedimento concordato nell’incontro dell’08 aprile avrebbe potuto aggiungere grande valore alle politiche per una città più vivibile … e che avrebbe potuto estendersi ad altri plessi e diventare una buona pratica da diffondere anche oltre i confini del nostro comune.
Non possiamo non essere perplesse, infine, sul fatto che un’Amministrazione abbia preso una decisione, sicuramente dopo ampia e competente valutazione, che è poi stata ritirata alla prima contrarietà … tanto da poter apparire, per la velocità e il totale cambiamento di rotta, una resa incondizionata. Ci sfugge allora, anche su questo punto, un nesso coerente tra il mancato accoglimento delle istanze contenute in varie petizioni indirizzate, in questi anni, agli amministratori sacilesi, firmate da centinaia, e anche migliaia di cittadini, e la resa immediata dell'Amministrazione, in questo caso, di fronte ad alcune decine di firme. Riteniamo questo ancor più grave: la tutela della sicurezza e della salute dei nostri piccoli cittadini non deve giocarsi sul numero di firme, ma va commisurata alla portata della questione.
Siamo, quindi, convinte dell'esistenza del problema nel suo duplice aspetto. Mancano, invece, una credibile confutazione della pericolosità in tema di sicurezza ed inquinamento, ed una credibile dimostrazione dei gravi disagi paventati dai genitori automobilisti nell'adeguarsi alla chiusura dell’accesso al parcheggio antistante la scuola per 20 minuti.
Ci troviamo, dunque, a ribadire da parte nostra invariati convinzione, determinazione e impegno nel rivendicare più sicurezza e più salute per i nostri piccoli cittadini.
Cordiali saluti,
Cinzia Bortolussi
Barbara Bortolussi
Erica Feltrin
Rossana Casadio, portavoce lista civica Sacile Partecipata e Sostenibile

(nella foto la chiusura temporanea non solo di un piccolo parcheggio, ma dell'intera strada davanti alle scuole a San Vito.)

Ultimo aggiornamento Lunedì 13 Maggio 2013 09:35
 
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