La signora Daniela ha affinato negli anni la sensibilità per i problemi del mondo dell'infanzia in qualità di insegnante e si batte da sempre come cittadina per una città più vivibile. Ma ora è anche nonna. Una nonna che alla mattina accompagna a scuola i nipotini e che in questi mesi ha visto aumentare le preoccupazioni di quanti la pensano come lei: non è possibile che davanti alle scuole ci sia un tale chaos di automobili con il loro carico di pericolo e di inquinamento. Sì, perchè davanti alla Vittorino da Feltre, come davanti alla Deledda, davanti alla Materna di Cornadella ecc., nel quarto d'ora che precede l'entrata a scuola si assiste a bimbi scaricati dall'auto senza che l'adulto scenda per sincerarsi della sicurezza, a bimbi costretti a zigzagare tra le auto degli altri genitori che a loro volta portano i compagni di scuola, guidatori che spesso eseguono retromarce e altre manovre in fretta perchè devono andare al lavoro, automobili e pulmini con i motori accesi ad altezza di bocca di bambino (e non c'è certo sciarpa che tenga).
Nonna Daniela è una nonna giovane, ma ha comunque l'età per ricordare bene che la cancellata della Vittorino da Feltre arrivava al bordo del marciapiede e che i bimbi avevano un cortile ben più ampio, anche se tristemente grigio e polveroso perchè siamo forse l'unico paese europeo dove intorno alle scuole non c'è prato ma ghiaia. Nonna Daniela ricorda altrettanto bene che gli interessi dei bambini eran venuti dopo quelli degli automobilisti che reclamavano e reclamano parcheggi. Intervenire non sarà facile, ma non si può dire che sia impossibile: se c'è prima una seria presa di coscienza del problema poi la via la si trova sempre. Certo il problema è stato anche acuito dal fatto che la scuola non è più un luogo che ti “accoglie”, dove entrare appena arrivi. No, la legge ha generato un ammasso di bimbi e genitori che accalcati davanti a cancelli chiusi fino a pochi minuti prima della lezione. Non potendo intervenire su questo, non è che però ci sia stata una seria analisi di quali strategie si potevano applicare ai vari plessi, ad esempio vagliando la possibilità di far entrare da altri lati degli edifici, o, come fanno certi Comuni, vietando l'accesso temporaneo alle macchine nell'area prospiciente l'entrata della scuola.
SPS chiede che l'Amministrazione, fresca reduce anche dal Convegno di Città Sane, la disponibilità a trovare un momento di confronto su questo annoso problema, la cui eredità di pericolo e di inquinamento può solo che acuirsi. |