Dire che il piano aria dei 10 comuni è comico sarebbe un complimento Stampa
Martedì 02 Febbraio 2016 11:05

Definirlo "comico" si potrebbe se non si trattasse di una tale gravità. Gli amministratori dei 10 Comuni presenti del pordenonese hanno fatto una sola cosa nuova: mettersi insieme.
Primo provvedimento che andava fatto già anni fa. Primo aspetto che, guarda caso, SPS aveva proposto, ed era apparso sulla stampa di DICEMBRE, come Unioni Territoriali Ambientali. E, dal momento che si tratta dell'unico aspetto positivo emerso dalla riunione dei 10, cioè aver finalmente ampliato su larga scala la messa in atto delle varie misure. Misure che ribadiamo inefficaci se non con un minimo effetto dovuto ad una più ampia condivisione.

Solo per questo motivo è dunque grave notare come il Comune di SACILE, così pesantemente soffocato dalle polveri sottili, non fosse presente alla riunione dei 10.

Veniamo ora ai singoli provvedimenti che ricalcano esattamente quelli altrettanto di facciata delle famosa riunione tenutasi a Roma.
Ma una logica c'è: trattandosi di una riunione alla quale, basta leggere i nomi, la maggior parte degli amministratori presenti sono in carica da oltre dieci anni, non poteva uscire nulla da chi in effetti avrebbe dovuto riconoscere la preoccupante situazione e intervenire più incisivamente per l'appunto almeno 10 - 15 anni fa. Un'aria satura di inquinanti che, tra l'altro, riduce pure la portata degli effetti delle installazioni di pannelli solari che ciclicamente i vari assessori annunciavano sui giornali.

Meno male che a questa riunione dei 10 hanno evitato di parlare di car-sharing.
C'è stata però la "scoperta" che ci vorrebbero più mezzi elettrici ed Euro6. Confermato dunque che anche il famoso acquisto delle Birò non ha sortito alcun effetto, come SPS aveva subito detto, perchè quel tipo di giocattolini (che NON sono della categoria automobili!) funzionano solo in una città svuotata dalle auto vere. Altrimenti si sale per votarsi al suicidio.
Ma hanno idea di come ci si sta muovendo a pochi passi da noi oltreconfine?!

Allora ci chiediamo perchè questi amministratori non hanno provveduto 10 -15 anni fa a svecchiare intanto tutto il parco macchine dei loro comuni, iniziando ad esempio a sostituire TUTTI i pullmini scolastici con pullmini a Metano o, magari, elettrici. Per poi passare alla dotazione della PM, degli uffici e delle squadre operaie.
La SOSTITUZIONE TOTALE DEL PARCO MACCHINE COMUNALI poteva essere la PRIMA DECISIONE concreta dei 10 Comuni.

Sempre riguardo alla riduzione delle emissioni da traffico inoltre si poteva procedere su tre fronti coumuni: 1) verificare le migliori direttrici per collegare tutti i comuni al capoluogo con pista ciclabile lineare e ininterrotta (e smetterla di buttare soldi per pezzettini di ciclabili in centro città); 2) impegnarsi ad attuare in tutti i comuni una mobilità a 30all'ora (e non singoli tratti di stradine); 3) richiedere unitariamente che sia possibile acquistare il biglietto degli autobus SENZA ALCUN SOVRAPREZZO salendo sul mezzo (come in tutta Europa, mentra qui si deve peregrinare alla ricerca del rivenditore!). Pensate che il Presidente dell'ATAP, Vagaggini, lo aveva promesso a quel bellissimo convegno sulla mobilità sostenibile tenutosi alla Casa dello Studente nel 2005!
Una specie di AUTOSTRADA CICLABILE verso il capoluogo, TUTTI I CENTRI A 30km/h e l'ACQUISTO DIRETTO DEL BIGLIETTO poteva essere un SECONDO PROVVEDIMENTO relativo al traffico.

La seconda "scoperta" è che vanno limitati i falò. Anzi, udite udite cari attenti lettori di questo sito, è stato anche proposto di "farne uno solo per Comune". Ricorderete bene che anche questa era stata una porposta di SPS apparsa sulla stampa. Con una differenza però: che noi l'avevamo fatta PRIMA del 6 gennaio 2016! Aevevamo ribadito questa proposta anche nella lettera al Prefetto (che trovate sempre nel link sulle UTA sopra). Ma nemmeno su questo c'è stata una decisione vincolante. Si è deciso solo che i "falò devono avere carattere aggregativo e devono esserci almeno 30 spettatori". Definizione comica. NON sono intervenuti sul numero, per es. un falò istituzionale ogni 10.000 abitanti; NON sono intervenuti sulle dimensioni, per es. un'altezza non oltre 8 metri. 30 Persone a guardare il falò?! Vuol dire che il 6 gennaio 2017 potremmo avere molti più falò dei 130 del 2016, magari alti 15 metri e sarà TUTTO OK!
Certo hanno ribadito lo spegnimento immediato e il materiale permesso, ma sapete bene, che questo è da molti anni in vari regolamenti comunali e sapete bene, che il controllo e le sanzioni son pari a zero (a parte la denuncia alla Forestale, corrispondente poi al vero, fatta quest'anno dal coraggioso coordinatore di SEL, Vanni Tissino). Diciamo che agli amministratori comunali serve solo per mettersi burocraticamente a posto. Ma poi, chi riesce a controllare?!
La DEFINIZIONE DI UN NUMERO DI FALO' IN RELAZIONE ALLA POPOLAZIONE e una PRECISA LIMITAZIONE DELL'ALTEZZA potevano essere la TERZA DECISIONE vincolante dei 10 Comuni.
A ciò si aggiunge, e prima o poi ci arriveranno..., un grande impegno comune per dissuadere dal bruciare per tutto l'anno rifiuti agricoli. Visto che la regione ha concesso la famigerata "deroga", non è detto che le amministrazioni non possano, come quella virtuosa e unica di Caneva, promuovere la cultura contro la combustione.

La terza "scoperta" è aver "riconosciuto" che il traffico costituisce minor fonte di inquinamento rispetto al RISCALDAMENTO. Ma va?!
Decisione presa? "L'abbassamento a venti gradi degli impianti di riscaldamento". Inaudito. Primo perchè è un ritornello vecchio di anni e secondo perchè è conclamatamente fallimentare per mancanza di controllo, nemmeno negli edifici pubblici con gli impianti stravecchi che molti si ritrovano. Per non parlare poi delle migliaia di abitazioni unifamiliari dove CHI andrà a verificare? E nei condomini? Se davvero qualche amministratore condominiale farà serio controllo obbligheremo le famiglie a svenarsi con la bolletta elettrica per attaccare stufette.
Prendere impegno ufficiale a PRODIGARSI IN OGNI COMUNE AD AVVIARE UN PIANO DI COIBENTAZIONE DI TUTTI GLI EDIFICI PUBBLICI (edilizia poplare compresa!) e al tempo stesso UNA CAPILLARE CAMPAGNA PER LA COIBENTAZIONE DEGLI EDIFICI PRIVATI poteva essere la QUARTA DECISIONE che i rappresentanti delle 10 amministrazioni potevano prendere.
Per non parlare poi della "scoperta" che ci sono in giro ancora "troppe caldaie vecchie" e che andrebbe fatto "un censimento". Nel 2016??? Non sono anni che c'è una normativa precisa sui controlli? Cosa hanno fatto finora i nostri amministratori? Annunciano ora tranquillamente apparenti scoperte che invece mettono in luce la loro inerzia.

Riguardo poi a rafforzare il verde mangiasmog ci poteva stare senza troppi problemi una QUINTA DECISIONE: quella di avviare un diffuso progetto di piantumazione delle migliori specie arboree adtte alo scolo, come ad es le MAGNOLIE. Se ne possono piantare a centinaia e sono specie parte del nostro territorio da secoli.

Infine, se davvero avessero a cuore ammettere senza velare nulla della gravità della situazione, gli amministratori dovrebbero chiedere L'INSTALLAZIONE DELLE CENTRALINE DI ULTIMA GENERAZIONE, quelle che REGISTRANO LE MICROPOLVERI del PM2,5.

Invece dalla riunione dei 10 è emerso solo un ... gran risalto "dell'acqua calda" sulla stampa.
Tanto, la maggior parte dei cittadini ci casca perchè la memoria purtroppo è breve.
Noi no.
Essersi per la prima volta finalmente resi conto di dover attuare misure ad ampio raggio poteva sorire degli effetti se poi si fossero prese decisioni avvedute e competenti (nemmeno da definirsi "coraggiose" di questi tempi ormai così gravemente avanzati). Così non è stato: è semplicemente l'inizio del prossimo fallimento.

Ultimo aggiornamento Venerdì 05 Febbraio 2016 20:48
 
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