Edilizia scolastica ... alcune questioni in sospeso. |
Domenica 03 Giugno 2012 07:38 |
In seguito al terremoto dell’Emilia, percepito distintamente anche nel nostro territorio, alcune riflessioni sono d’obbligo. Partiamo dal presupposto fiducioso che in FVG gli edifici pubblici siano a norma, ma ci chiediamo, dove sta come al solito il confine tra il rispetto della norma e quell’attenzione in più che non è mai troppa e può spesso fare una grande differenza? Le nostre scuole in questi anni sono state sottoposte a regolari manutenzioni e messe a norma, ma quante volte il “dovuto” potrebbe essere arricchito dal valore aggiunto di una “riqualificazione”? Pensiamo ai molti edifici che sicuramente hanno la loro uscita di sicurezza, ma che potevano essere dotati in ogni aula di una porta, non solo a pianterreno ma anche al primo piano verso una passerella esterna che scorra lungo la facciata. Le scale ci sono, ma sono ampie abbastanza? Le porte a spinta verso l’esterno ci sono, ma non finiscono magari contro una balaustra troppo stretta? E le porte delle classi stesse si aprono facilmente? Insomma, ci sarebbe sicuramente la possibilità di andare ben oltre la “norma di legge”. Naturalmente si dirà subito che mancano i fondi, ma quando c’erano si son spesi altrove. Oggi un grande intervento riqualificante dal punto di vista della sicurezza, del risparmio energetico e della salubrità ambientale darebbero impulso all’economia e le spese verrebbero ammortizzate in pochi anni. Diciamocelo chiaramente: le scuole sono grigie, tristi, ravvivate all’interno dal lavoro delle maestre, ma per il resto… Quante scuole hanno avuto la palestra dopo l’introduzione dell’educazione motoria? I programmi sono cambiati ma quante scuole sono state dotate di aule speciali, per l’educazione artistica, musicale, multimediale, ecc.? Quanto si è dovuto aspettare per avere spazi mensa decorosi? E come non si è potuto negli anni sostituire quel grigio e polveroso ghiaino dei cortili con un salubre verde? A Sacile si parla da anni a due cifre di scuole nuove, si spendono soldi per le progettazioni che restano nel cassetto e si passano 5 anni di amministrazione a decidere dove collocare una scuola nuova. Poi tutto resta lì. E intanto a nessuno importa che al plesso della G.Deledda ci sia un odore di mensa che toglie il respiro quando si entra, che alla Marconi ci sia un’acustica da mal di testa e che ai bimbi della De Amicis sia stata realizzata la mensa esterna senza nello stesso momento collegarla con una semplice pensilina all'edificio scolastico. La qualità dei luoghi dedicati ai nostri bimbi rispecchia la sensibilità di noi adulti. |
Ultimo aggiornamento Mercoledì 06 Giugno 2012 08:46 |