Esondazione 2010 |
Scritto da Administrator |
Domenica 07 Novembre 2010 00:22 |
Si presenta come un paradosso, come una situazione quasi grottesca, vedere la nostra città sommersa dall’acqua mentre siamo nel bel mezzo della discussione dell’ennesima Variante, arrivata ormai al numero 58. Ma è purtroppo facilmente prevedibile che, se anche l’acqua ha avuto i suoi disastrosi effetti sulle abitazioni di tanti nostri concittadini, non altrettanto forte influirà sulle scelte dell’immediato futuro dei nostri amministratori, tantomeno su quelle a lungo termine. Solo con l’evidente forzatura di restringere il più possibile il campo della visuale si può definire questo evento “straordinario”. Infatti può esserlo stato per Sacile, ma lo è per il Friuli? Lo è per il Triveneto? Lo è per l’Italia? E’ ipocrita spezzettare le sciagure, è un misero tentativo di condonare le colpe. Allo stesso modo è irresponsabile far credere di potersi difendere continuando a produrre “opere idrauliche”, argini, canali scolmatori, paratie, pompe idrovore, ecc. Certo, nel nostro Comune Cornadella e San Michele sono state risparmiate questa volta, ma per quanti anni basterà? Sono queste le opere di cui dobbiamo essere fieri?! Queste opere, inoltre, non danneggiano solo a loro volta il territorio, ma anche i rapporti umani. Infatti, se sono le benvenute per alcuni, non lo sono certo per tutti. Dovrebbero ricordarlo bene tutti gli amministratori del canevese, quanto difficile è stato far digerire ai residenti di Via Insuga i lavori idraulici. Quante fratture si sono create tra vicini e, forse, anche a quanti mezzi poco ortodossi la politica ha fatto ricorso per convincerli. Perchè le grandi menti che progettano queste opere non si mettono a dialogare con le grandi menti che progettano insediamenti abitativi e industriali in zone dove i nostri nonni non avrebbero mai costruito, senza avere a disposizioni tutte la tecnologia per lo studio del territorio che abbiamo oggi? Come mai il quartiere di Villanova ha potuto espandersi? Fosse solo perché abbiamo delle grandi menti di tecnici come quelle che a Pasiano hanno installato un quadro elettrico per le idrovore finito subito sott’acqua … Purtroppo il motivo principale per cui tutto torna come prima è che gli interessi in Urbanistica e Sanità sono le poste in gioco nelle partite politiche. Abbiamo sentito anche il nostro Sindaco, veramente provato, dire che si è costruito troppo sulle sponde, ma questo servirà a provocare un improvviso, decisivo e irreversibile cambiamento di rotta dell’Amministrazione? Quale veramente grande e coraggiosa scelta potrebbe essere quella di bloccare tutto e ripensare davvero la pianificazione del nostro comune?! Ma non per mezzo di Varianti “generali” e tantomeno “puntuali”. Perché questa filosofia della “Variante” non è altro che la dimostrazione del “pianificar facendo”, del fatto che le sorti del territorio non sono immaginate e regolate a lungo termine, per mezzo dell’ormai dimenticato Piano Regolatore Generale, ma sono in balia delle pulsioni che vengono dal mercato. I metri cubi non sono un dogma. Ma le politiche del territorio non sono, come dovrebbero essere, nella mano ferma e protettiva degli Amministratori. E’ illiminante leggere come in una delle Osservazioni alla Variante 54 un’impresa di Sacile, proprietaria di una ghiotta zona edificabile, faccia presente all’Amministrazione “il dovere morale di dare effettiva attuazione a previsioni di sviluppo residenziale” rimaste per troppo tempo “solo sulla carta”. Questa è la vera filosofia. Questo il motivo per cui nulla cambierà. Il 1° novembre del 2010 non metterà in discussione l’innalzamento a dieci piani dell’altezzza a Sacile, non metterà in discussione l’insediamento previsto nell’area della Mineraria, non altri vicino a Livenza, Meschio, Paisa ecc. Passata l’acqua – passata la paura – passato il fugace sussulto delle coscienze. |
Ultimo aggiornamento Domenica 07 Novembre 2010 22:03 |