Gelsenkirchen, una delle tante città solari... di fatti e non parole Stampa
Giovedì 18 Dicembre 2014 22:21

Dopo avervi raccontato di Werfenweng, di St. Veit e di Feldheim, vi presentiamo Gelsenkirchen, città di ben 260.000 abitanti (di cui oltre 17.000 stranieri) nel Land tedesco Nordrhein-Westfalen.
Perchè vogliamo provarvi che i grandi cambiamenti si possono fare in città di qualsiasi dimensioni.
Perchè sono la volontà politica e le idee dei cittadini che contano.

Ecco dunque la "città solare" di Gelsenkirchen.

Ed ecco la storia, o meglio, la storia di come ci sono luoghi dove le parole non volano al vento, ma si trasformano in FATTI:
A Gelsenkirchen, grossa città della zona della Ruhr, altamente inquinata e imperniata sull'estrazione e lavorazione del carbone, il cambiamento inizia nel 1989, quando la fiera internazionale dell'edilizia si svolge all'insegna della sostenibilità ('89!) e si chiude con l'impegno (preso una volta sola...!) di dedicare i 10 anni seguenti ad un cambio di paradigma nei futuri interventi strutturali sulla città che deve coinvolgere tutti (!).
Tra le prime decisioni si prende quella di dar vita ad un centro di ricerca. Così sarà. Il parco scientifico verrà inaugurato 6 anni dopo. La sua realizzazione è costata 44 milioni di Euro e la città di Gelsenkirchen detiene ancora oggi il 51% del capitale.

Un anno dopo, nel 1996, vi si trova l'insediamento di diverse imprese del settore dell'energia, la maggior parte orientate al fotovoltaico. A dimostrazione della scelta viene inaugurato il più grande tetto solare al mondo, con un investimento di 3 milioni di Euro e una potenza di 210 kWp.
Nel 1997 la città aderisce a Agenda 21, nello specifico al programma “energia e salvaguardia del clima” e nel 1998 viene avviato un progetto di riconversione, formazione ed aggiornamento per disoccupati. Al tempo stesso gli amministratori, il Consiglio Pastorale evangelico, imprenditori, artigiani, professionisti e la cittadinanza tutta avviano un percorso di progettazione partecipata, chiamato “Tavolo Solare”.
Nel 1999 inizia la sua produzione la Shell Solar Deutschland GmbH (oggi, Scheuten Solar Cells GmbH), una delle più avanzate imprese di cellule fotovoltaiche del mondo. Nello stesso anno vengono consegnate le prime abitazioni del primo complesso residenziale solare della zona della Ruhr.
(Come vedete, sono passati 10 anni dall'impegno preso nel 1989 e già le parole si son tradotte in buone pratiche!)
Tre anni dopo, nel 2002, sono pronte le prime case dell'allora più grande quartiere completamente ristrutturato: il complesso residenziale popolare Lindenhof, che ottiene anche il primo premio al concorso nazionale “energia solare in casa”.
Nel 2004 viene inaugurato il grande centro “RuhrEnergy” per accogliere visitatori da tutto il mondo e scambiarsi know-how in tema di energia sostenibile. Nello stesso anno sul tetto di una scuola media viene installato il primo impianto solare con azionisti un gruppo di cittadini.
Nel 2006 viene coperto il tetto della stazione centrale con un impianto da 10,5 kWp. Imprese, associazioni e cittadini finanziano un progetto solare in Sudafrica.
Il 2008 vede la copertura di 10.000 metri quadri con 1.764 pannelli solari per una potenza di 362 kWp di uno degli edifici del centro logistico; due mesi dopo si inaugura forse la più strana centrale elettrica solare: 335 kWp sopra quelli che una volta erano i magazzini di carbone, mantenuti come testimonianza di archeologia industriale; viene pubblicato il primo “catasto solare”, consultabile da tutta la cittadinanza, cui seguirà un anno dopo il primo “atlante solare”.
Nel 2008 nasce il più grande complesso residenziale solare della Germania, che conta su una potenza di 794 kWp.
Nel 2010 si inaugura il più grande impianto fotovoltaico con 1 Mwp. Ma si pongono anche le basi per i primi due impianti a energia eolica che oggi producono 12 Gwh di energia l'anno e forniscono energia a circa 3.500 nuclei famigliari.
Nel luglio del 2011 viene sottoscritto con tutti i produttori di energia cui fa riferimento la città l'impegno a ridurre del 25% le emissioni di CO2 entro il 2020. Incentivando anche l'uso della mobilità elettrica: non solo con mezzi pubblici moderni, ma anche con la possibilità di avere "auto di condominio", leggi car-sharing, ad es. per persone anziane che prendono la macchina poche volte.

Cari lettori, capite bene, che la politica deve tracciare la via giusta non quando l'acqua ormai è alla gola, ma quando i problemi sono appena appena intuibili, quando i mezzi finanziari ci sono ancora, quando l'intelligenza collettiva della popolazione non è stremata da apatia, disillusione e astio nei confronti della politica.


Ultimo aggiornamento Lunedì 22 Dicembre 2014 12:06
 
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