Sacile Partecipata e Sostenibile

Innalzare lo skyline di Sacile? A che gioco stiamo giocando ... PDF Stampa E-mail
Scritto da Administrator   
Lunedì 28 Giugno 2010 17:11

L’intenzione di innalzare lo skyline di Sacile annunciata dall’Amministrazione con il motivo di non voler consumare il suolo non è altro che il tentativo di addolcire la pillola amara. Assistiamo al solito balletto della politica: ogni amministrazione di destra e di sinistra conclude il suo mandato con una bella Variante. Solitamente le opposizioni di turno fanno un po’ di ostruzionismo sulla stampa ma in realtà l’iter delle Varianti è quello che vede più intesa tra le parti e che di solito finisce con un voto di astensione.  Poi, in caso di vittoria della controparte, si allargano le braccia e si dà la colpa a chi ha preceduto. Non a caso quella all’urbanistica è sempre la delega più “pesante” da affidare.  Segue a ruota quella dei Lavori Pubblici.


Sacile Partecipata e Sostenibile ritiene decisamente poco significante la direzione in cui i metri cubi si estendono. La vivibilità del nostro territorio è ormai pesantemente inficiata dall’inquinamento di aria e acqua, è deficitaria la rete fognaria, non ci sono piste ciclabili né trasporto pubblico, insufficenti le strutture per la prima infanzia e gli anziani, gli spazi per i giovani e lo sport in genere, non c’è un solo parco degno di tale definizione, l’ospedale si sta autoconsumando, nulla di concreto è stato finora realizzato in materia di risanamento degli edifici e di risparmio energetico.   
Riteniamo che per bloccare questa incontinenza edilizia l’unica possibilità sia la  scelta del risparmio del suolo e l’adozione del principio ispiratore cosiddetto della “crescita zero” basata sul capillare recupero dell’esistente e sulla salvaguardia del territorio non ancora urbanizzato. Non è più sostenibile per la salute dei cittadini questo consumo sistematico del suolo, l’impoverimento delle risorse naturali, questa inesorabile urbanizzazione e conurbazione tra diverse città e paesi per cui la nostra provincia, vista dall’alto, è un formicaio indefinito di edifici. E non è più sostenibile il meccanismo deleterio che spinge le amministrazioni a “utilizzare” il territorio come risorsa finanziaria, nonchè per ripagare il sostegno alle elezioni. Il  Comune di Grottammare, grazie al sostegno di tutta la cittadinanza, ha “tagliato” dal suo PRG un milione di metri cubi, il Comune di Cassinetta di Lugagnano ha riacquistato vivibilità grazie al suo PRG “a crescita zero”. Insomma, se davvero si vuole, le vie si trovano.

Rossana Casadio
per SPS