Pubblichiamo con grande preoccupazione e con lo scopo di ampliare il raggio di informazione alla cittadinanza dell'intero Ambito6, la seguente lettera, inviata dalle Rappresentanze Sindacali firmatarie a tutti i Consiglieri dei Comuni interessati:
Ai Consiglieri Comunali della provincia di Pordenone 24/05/2013 L’ASS6, su delega dei comuni della provincia di Pordenone, gestisce in forma diretta e indiretta (appalto/convenzione con cooperative) un ventaglio di servizi rivolti alle persone con disabilità, offerta riconducibile a due tipologie: residenziali (sulle 24 ore) e semiresidenziali (diurni). Tali servizi hanno subito, negli ultimi anni: - forti riduzioni di personale (ben oltre quanto previsto da blocco delle assunzioni e spending review), - processi di privatizzazione/esternalizzazione (tra i servizi a gestione diretta nel 2012 è stato chiuso il Centro operante nel territorio del Sanvitese) - contemporanea riduzione dei finanziamenti (anche ad alcuni servizi convenzionati) - aumento dei costi a carico delle famiglie (compartecipazione). Per come l’ASS6 lo traduce, l’atto di delega firmato a fine 2012 dalla conferenza dei sindaci confermerebbe e rinforzerebbe tale processo riorganizzativo dei Servizi per il triennio 2013/2015. Entro la fine del 2013 è programmata la privatizzazione del Centro Diurno di Sacile; sorte simile sembra prevedibile per altre strutture sottoposte al processo di riorganizzazione.
Va ricordato che già ora oltre il 60% del bilancio dei Servizi in Delega viene destinato alle esternalizzazioni. Per contro, il ridimensionamento si concentra prevalentemente sulla residua parte a gestione diretta. Riteniamo doveroso sottolineare che tali azioni non comportano riduzione dei costi. L’esperienza ormai conferma che la privatizzazione di servizi pubblici produce spesso effetti opposti, mentre evidente è il rischio di progressivo disimpegno della parte pubblica attraverso il meccanismo della delega a terze parti (cooperative, associazioni e, in ultimo, assistenti e collaboratori familiari) con conseguente riduzione degli standard qualitativi e maggiori difficoltà di monitoraggio dei servizi erogati. Ne consegue la graduale trasformazione di quello che è oggi un diritto ai servizi e alle pari opportunità per le persone disabili in una facoltà, con ovvie ricadute negative per le famiglie, particolarmente per quelle in maggiori difficoltà economiche. Nell’atto di delega si propone una differenziazione dei servizi che vorrebbe configurarsi come moltiplicazione dell’offerta da attuarsi a saldi invariati, anzi, a fronte di una riduzione delle risorse investite. I tagli però non possono che pesare inesorabilmente sulla qualità e sulla quantità delle prestazioni che vengono offerte. Conoscendo le attività svolte e che si vorrebbero attivare, come pure l’impegno ed il senso di responsabilità presente negli operatori pubblici e privati attualmente coinvolti, riteniamo non sussistano margini per una effettiva realizzazione nei termini prospettati… a meno che non si avvii un percorso di distruzione delle condizioni di lavoro... Altresì temiamo che la riorganizzazione, così come ventilata, si riveli un processo di dispersione e frammentazione dei servizi, che non può che prefigurare un peggioramento della loro qualità complessiva, con importanti conseguenze in particolare nelle persone disabili con più gravi difficoltà e con minore autonomia. Per quanto detto, ribadiamo l’importanza di un servizio garantito a tutti, pubblico e di qualità e consideriamo ineludibile un confronto concreto e trasparente con l’ASS 6 e i Comuni responsabili dei relativi servizi sociali dedicati alle persone disabili, un confronto finalizzato a rispondere alla reale esigenza di un rilancio della qualità dei servizi offerti e contestualmente ad affrontare la questione del personale, includendovi quella della sua professionalità. Per tutte le ragioni esposte si ritiene inoltre analogamente imprescindibile un rifinanziamento dello specifico capitolo di bilancio regionale.
p. le OO.SS. FP CGIL - USB P.I. p. la RSU L. Munno - F. De Rosa G. Piccinin - S. Truccolo - A. Buligan |