Sacile Partecipata e Sostenibile

pedalare per posti di lavoro? PDF Stampa E-mail
Scritto da Administrator   
Venerdì 14 Marzo 2014 18:40

Biciclette che creano posti di lavoro?
Sì, certo.
Lo dimostra la ricerca pubblicata dalla Commissione Europea insieme all'Organizzazione Mondiale della Sanità, dal titolo "Green and healthy jobs in transport".
Già lo studio precedente, presentato a Copenhagen nel luglio 2013, riportava tra i risultati di alcune nazioni sclete come eccellenza in questo campo, i dati della piccola Austria: 18.328 nuovi posti di lavoro (turismo, commercio, infrastrutture, aziende produttrici, eventi sportivi, noleggio/riparazione) creati nel giro di pochi anni e 3.000 salvati grazie a quanto ruota intorno al mondo della bicicletta.

Da poco è stato pubblicato il nuovo studio che cita proprio questa piccola Nazione come caso di studio per le politiche di nuove opportunità di lavoro "verdi e sane" (relazioni sindacali comprese) grazie al potenziamento del trasporto ugualmente verde e sano.
Il riferimento è il progetto nazionale austriaco "klima aktiv mobil", lanciato dal Ministero per l'Agricoltura, le Foreste, l'Ambiente e l'Acqua (non a caso chiamato anche "Ministero della Vita"), in collaborazione con la Camera di Commercio, che ha redatto un "Master Plan for Green Jobs" con l'obiettivo di ridurre le emissioni di CO2 promuovendo la mobilità sostenibile.

Si tratta infatti di una delle diramazioni  del più ampio progetto "klima aktiv" sotto il cui cappello ci sono le azioni in favore della riqualificazione energetica del patrimonio abitativo, delle nuove fonti di energia, dei nuovi mezzi di trasporto, ecc. Una grande visione globale dunque, composta da vari segmenti strettamente correlati tra loro.
Uno è appunto lo sviluppo di tutto quanto riguarda il settore bici: il ciclo-turismo, i servizi di noleggio e/o riparazione, la produzione (un vero boom le bici elettriche a pedalata assistita!) e il commercio, gli eventi, la gestione (ad es. la figura del mobility manager), e altro.
L'investimento finora è stato di 271milioni di Euro e ne è valsa sicuramente la pena, perchè tutti i settori elencati ne hanno tratto gran profitto. Tanto che si intende proseguire e ulteriormente potenziare questa strada per creare entro il 2020 100.000 nuovi posti di lavoro.

Forse anche per questo che l'Austria registra nel febbraio del 2014 un tasso di disoccupazione di solo 4,8%?!

E senza nemmeno citare il guadagno per la salute...!

Ma pedalare si traduce anche in vantaggio economico per le Amministrazioni che intendono fare investimenti: un vantaggio che si può calcolare con "HEAT" (acronimo di Health Economic Assessment Tool, ovvero strumento di valutazione economica della salute), uno strumento usato ad es. dal Comune di Modena e promosso dalla Commisssione Europea e dall'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS).
Tale strumento è in grado di calcolare in euro il risparmio prodotto da un intervento volto a promuovere la salute dei cittadini, e di stimare la riduzione del rischio di mortalità se l'attività fisica diventa abitudine e non eccezione.
1 euro speso dall'amministrazione si traduce in 10 euro in meno spesi per il servizio sanitario «perché attività fisica significa benessere più globale», spiega l'Ass. Arletti, «sia a livello fisico, di prevenzione delle malattie cardiovascolari, che a livello psichico, di benessere totale».
Per la città è un'esperienza importante perché HEAT “consente di poter decidere di investire soldi a sostegno di tutte le strutture e le infrastrutture che possono favorire il movimento e l'attività fisica”.
Con ciò Modena aderisce a un progetto europeo di ampio respiro: il PHAN (Physical Activity Networking, cioè rete per l'attività fisica) che prevede la realizzazione di sistemi di traporto che danno priorità all'attività fisica per promuovere una collaborazione più stretta tra il settore sanitario e quelli non sanitari, quali pianificazione urbana, trasporti, sport e cultura. 

Ultimo aggiornamento Martedì 01 Aprile 2014 20:53