La questione del congelamento del Referendum relativo al nuovo Ospedale di Pordenone, perchè manca nella commissione deputata a valutarlo la figura del Difensore Civico, mette a nudo due aspetti: Il primo è che purtroppo ancora una volta lo strumento del Referendum a livello locale si rivela per quel che effettivamente è: uno strumento di democrazia partecipativa puramente formale e non certo sostanziale. Uno strumento che suscita sempre tante speranze nei cittadini, che gli attribuiscono una forza che viene puntualmente neutralizzata appena avvia il suo iter istituzionale che in realtà è la predisposizione di un campo minato per farlo saltare. Ecco perchè tutti gli Statuti Comunali lo annoverano tra gli strumenti partecipativi, ma poi non se ne sente mai parlare. Ricordiamo ad es. quanto successo a Fontanafredda, dove si era tentato di sottoporre al voto tre argomenti relativi ad un nuovo centro residenziale, un centro polifunzionale e l'istituzione di una nuova frazione. I quesiti presentati nel 2009 sono stati definitivamente bocciati dopo oltre due anni, dopo esser passati dalla commissione competente, al Consiglio Comunale, alla Prefettura, agli Uffici Ministeriali a Roma per essere infine rispediti al mittente. Il secondo è che lo Statuto Comunale che dovrebbe essere a livello locale, al pari della Costituzione, quel documento di altissimo valore contenente i principi fondanti e garanti per il buon governo della città, ai quali amministratori e cittadini possono continuamente ricorrere e confidare come in una bussola, ma che è in realtà un insieme di belle parole appena scritte già dimenticate.
Così è per tutti i Comuni, come evidentemente Pordenone e Sacile, che nemmeno si curano di aggiornare il loro Statuto per sopravvenute variazioni vincolanti per legge. Nessuno dei due Comuni si è finora preoccupato di togliere dall'articolato l'Ufficio del Difensore Civico Comunale, abolito dal Governo Berlusconi con la Legge 26 marzo 2010, n. 42, "Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 25 gennaio 2010, n. 2, recante interventi urgenti concernenti enti locali e regioni", pubblicata nella Gazzetta Ufficiale n. 72 del 27 marzo 2010, con la motivazione del contenimento della spesa pubblica. Non dimenticando che nel luglio 2009 con un colpo di spugna la maggioranza regionale di centro-destra aveva già eliminato il Difensore Civico regionale, e che ben poca battaglia è stata data su questo argomento dall'opposizione di centro-sinistra. Avrebbe potuto restare a garanzia del cittadino solo quanto per l'appunto concedeva la Legge 42 sopra citata, cioè che « Le funzioni del difensore civico comunale possono essere attribuite, mediante apposita convenzione, al difensore civico della provincia nel cui territorio rientra il relativo comune. In tale caso il difensore civico provinciale assume la denominazione di "difensore civico territoriale" ed e' competente a garantire l'imparzialità e il buon andamento della pubblica amministrazione, segnalando, anche di propria iniziativa, gli abusi, le disfunzioni, le carenze e i ritardi dell'amministrazione nei confronti dei cittadini». Sarebbe stata quindi l'Amministrazione provinciale sempre di centro-destra a dover sopperire al vuoto comunale e regionale. Di fatto ad oggi si possono contare sulle dita di una mano le province che hanno un proprio Difensore Civico.
Per tornare alla sospensione dell'iter proponente il referendum, nel Regolamento per la disciplina del referendum comunale di Pordenone, all'art.4. troviamo scritto: 1. Sull’ammissibilità preventiva della proposta di referendum decide la Commissione dei garanti. 2. La Commissione dei garanti è formata dal Segretario generale del Comune di Pordenone, o suo delegato, con funzione di Presidente, dal Presidente del Tribunale o suo delegato, e dal Difensore Civico, o in assenza, da quello regionale.
Peccato che nessuno abbia immediatamente messo mano al punto due per ... garantire i garanti.
Si può quindi tristemente ipotizzare che grazie a tutti questi Amministratori e al loro zero interesse per la partecipazione della cittadinanza questo congelamento del Referendum porti alla sua morte quasi certa.
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