Leggiamo con stupore la dichiarazione resa dai vertici della Sanità all'inaugurazione del progetto per portare il reparto di procreazione assistita a Sacile: si dice che la riconversione del Pronto Soccorso non ha creato problemi. Mezza verità, come sempre. Certo che "non ha creato problemi" se si intende che alla fin fine poco è cambiato dal momento che DA ANNI ormai il PS di Sacile era un Punto di Primo Intervento semplicemente non dichiarato, perchè non funzionava più sulle 24 ore, non era totalmente coperto da anestesista rianimatore e non aveva più alcun reparto attorno a sè, se non Medicina. Quindi, per noi sacilesi, non è cambiato molto, come invece è stata la doccia fredda per i cittadini di Maniago. Ma ... per essere coerenti ... e non essere "campanilisti" (accusa mossa ai comitati!) bisogna allora dire che se i vertici sanitari ci ricordano sempre di parlare di "Ospedali di rete" allora si deve anche parlare di PROBLEMI DI RETE. E, guarda caso, non lo diciamo noi di SPS. Ahìnoi, guarda caso, ma caso caso, esattamente tre giorni prima di questa dichiarazione sacilese a Pordenone si è riunita la consulta della sanità. Udite udite, e cosa è emerso???
E' emerso che DUE sono le criticità, secondo i medici (non di SPS!). Le due criticità sono la mancanza di spazi sufficienti al PS e la carenza di strutture post ricovero.
Abbiamo forse già dimenticato la situazione dei mesi invernali che ha visto il numero anche dei ricoveri in Medicina e ha costretto a reperire letti in altri reparti?! Reparto appunto chiuso a Sacile e a Maniago. Ah, sì, chiusa la Medicina a Sacile ovviamente nonostante le "rassicurazioni" che, visto che siamo in tema, qui vi ricordiamo: La stampa locale del 3/10/2014 riporta nel titolo la dichiarazione del dott. Sclippa come segue "Medicina, i posti letto non saranno toccati. Trasferirli a Pordenone? Una follia, andremmo al collasso". Appunto. E l'articolo prosegue: Conferma l'allora Direttore, Paolo Bordon, "non ci sono volontà di depotenziamento dei letti di medicina". Specifica Sclippa, "Sarebbe una follia trasferire altrove un servizio che conta 750 ricoveri all'anno". Pure il Sindaco Ceraolo "non transige sui 38 posti letto di medicina". Perfetto - se la son prevista e poi causata loro ... la "follia".
Perciò - magari - a Sacile "non ci sono problemi" dopo la riconversione del Pronto Soccorso e la chiusura del reparto di medicina, perchè ... i problemi li abbiamo trasferiti a Pordenone ... come ha voluto LA RETE, appunto.
La seconda dichiarazione che ci lascia non solo perplessi, ma ci vede assolutamente contrari, è la proposta di adibire ad alloggi per anziani autosufficienti l'ultimo piano del padiglione San Camillo destinato per il resto a contenere il centro di salute mentale sulle 24 ore. NO. No di certo. Significa relegare gli anziani in un luogo fin troppo appartato. All'ultimo piano significa, ad esempio, non aver la possibilità di tenere un animale da compagnia. Il luogo appartato non li invoglia certo ad uscire per far commissioni o frequentare cinema o teatro nei mesi in cui fa buio presto. Meglio trasferire caso mai tutti i servizi ancora presenti nella vecchia sede della casa di riposo al San Camillo e ristrutturare l'edificio tutto a piano terra, meno isolato e a due passi dalla portineria. Ne avevamo già accennato. Così come resta valida la nostra proposta delle scuole elementari di S.Odorico. Proprio perchè "in mezzo alla gente".
Citare infine la sostituzione della centrale termica come un vanto è un pò fuori luogo: la centrale termica era talmente vecchia, beveva talmente tanti ettoletri di nafta, che anche un bambino poteva prevederne un definitivo infarto a breve termine. Era semplicemente un lavoro assolutamente necessario. Ma ... noi, che abbiamo la memoria lunga, aggiungiamo anche che i fondi per la nuova centrale termica son stati DIROTTATI dalla creazione della "pediatria di gruppo".
Per la cronaca. |