Invece di buttare soldi in telecamere meglio investire in nuove strutture di qualità e in nuovi posti letto di Case di riposo pubbliche.
Sono ormai quasi 20 anni che da un lato a varie conferenze ci mostrano grafici che attestano l'aumento esponenziale della popolazione anziana e che ogni anno quando i Comuni danno alla stampa i dati sulla popolazione cresce vistosamente la percentuale degli ultra 65enni. Ma quando si chiedono lumi sulla carenza di posti letto la risposta è che le stime indicano come “sufficiente” l'offerta numerica in regione. Ma quali calcoli fanno? A parte eventuali strani coefficienti che questi esperti matematici pubblici usano, basta guardare ai numeri di posti letto che stan crescendo nel privato: senza contare quelli da poco inaugurati, tra la nuova struttura di Fontanafredda e quella di Porcia, appartenenti a due diversi gruppi di imprenditori privati, si arriva a 240 posti. Ma sono così stolti questi due famosi gruppi da rischiare di avere 240 letti vuoti? Allora sorge come sempre il dubbio tra due domande: abbiamo amministratori pubblici incapaci o che in modo perfettamente legale non ampliano l'offerta pubblica per lasciar fiorire riccamente il privato? Ricordo che quasi il 50% di posti letto pubblici copre il territorio triestino, da sempre più attento ai servizi per gli anziani, e che, restando dunque al pordenonese le briciole, non a caso assistiamo a cospicui progetti edilizi privati di cui si è costretti col coltello alla gola a dire, ben vengano. Anche se lì, e non nelle case di riposo pubbliche, cara Giunta regionale, a volte ci sono bei problemi, come è appena successo poche settimane fa a Udine dove una struttura è stata chiusa perchè 40 ospiti son stati trovati in stanze bollenti e in carenti condizioni igieniche.
Quando l'ass. Riccardi elegantemente sfugge nel dare risposta chiara su Sacile dicendo che “le residenze per anziani devono essere viste in un'ottica di sistema e non a spot nei singoli territori” ci si chiede, ma CHI deve, anzi doveva da tempo, costruire questa “ottica di sistema”? Proprio l'amministrazione pubblica, no?! Come mai l'ass. Riccardi nel frattempo non ci ha fatto ancora sapere QUALE è per Sacile la sua "ottica di sistema"? Perchè al privato di questo bel concetto non ne importa giustamente un bel nulla e le nuovissime case di riposo che stan nascendo tranquillamente “a spot” e che offrono ambienti moderni adibiti a svariate attività per il benessere degli ospiti anziani, stanze singole, bei giardini ed eventi accattivanti, di certo saran piene già sulla carte prima ancora di esser terminate. Allora, perchè dotare Sacile di 50 posti letto in più se tra UN solo anno a Fontanfredda ce ne saranno 120?!
Non possiamo che ridere per non piangere per questo “spot” delle telecamere e questa ipocrita e palese mancanza di volontà di costruire moderne e belle strutture pubbliche.
Mi piacerebbe che nessun Direttore di Case di riposo pubbliche della nostra regione richiedesse dunque il cosiddetto “bollino di qualità” e che lanciassero invece una raccolta firme, ognuno nella propria struttura, di un “bollino di qualità” rilasciato dagli ospiti in grado di firmare e da tutte le loro famiglie, parenti e conoscenti che fan visita e vedono e sentono e toccano con mano le buone realtà. Io firmerei per prima.
Per quanto riguarda i nostri amministratori sacilesi, beh, ho la stessa fiducia che avevo nelle due amministrazioni precedenti, cioè zero. Mi avevan dato detto che ero in malafede sulla collaborazione con Fontanafredda e invece nel lontano 2012 avrebbero fatto meglio a chiedere spiegazioni e impegni chiari e scritti, perchè ORA, 7 anni dopo, si è dimostrato che avevo detto il vero. Quindi, fiducia zero.
PS: Guarda caso, ma caso caso, tre giorni dopo pubblicaoto questo articolo arriva la conferma del successo privato: quasi raddoppiati i posti letto in soli TRE anni al ritmo di una struttura per anziani AL MESE. E ora ... pure espansione all'estero.
Che dire con tutto quello ormai detto da anni in questo sito???
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