Sacile Partecipata e Sostenibile

“Cubiste e torri” … a Sacile hanno qualcosa in comune!!! PDF Stampa E-mail
Martedì 25 Gennaio 2011 17:51

img-artPer intervenire abbiamo aspettato che l’episodio delle “cubiste irregolari” ottenesse una spiegazione ufficiale.

Usiamo il termine spiegazione, perché secondo noi non si tratta affatto di un “incidente chiuso” come lo ritiene l’Amministrazione. Perché al di là del fatto specifico, l’episodio delle cubiste secondo SPS è in linea con la vicenda delle due “torri”: è la dimostrazione che la scelta e lo scandire dei tempi e dei modi della vita in città non sono ormai più regolati dalla buona Amministrazione, bensì dagli interessi particolari dei privati.

In questo senso ha poca importanza che in seguito all’indagine della Polizia Municipale sia stato scoperto il giovane esercente “colpevole”. Ancor meno rilevante è affermare di conseguenza che “l’Amministrazione non ne era al corrente” e quindi è innocente.

E’ grave che un esercente ignori quale sia l’iter corretto per organizzare uno spettacolo, ma forse è lecito pensare che non sia tanto la burocrazia ad essere sconosciuta, bensì il valore del rispetto della legalità come fondamento per il bene pubblico.

 

Non è difficile immaginare che il giovane esercente abbia parlato ad altri della sua idea nei giorni precedenti ed è facile pensare che se non ci fosse stata la concomitanza con il concerto della V.Ruffo probabilmente tutto sarebbe andato liscio. Si potrebbe anche osare chiedersi, se la richiesta per lo spettacolo fosse stata presentata, non sarebbe stata negata l’autorizzazione in quanto il concerto delle Ruffo era già stato fissato? E allora non valeva forse la pena di pagare una multa a posteriori e avere prima la piazza piena? E’ una pratica diffusa in tanti settori: so di pagare una penale, ma ormai l’affare l’ho fatto (esempio tipico nell’edilizia: la somma pagata è sicuramente inferiore al guadagno dei metri cubi indebitamente aggiunti).

Qualcosa non convince.

Preso atto oggi che l’Amministrazione “non sapeva”, ci chiediamo proprio per questo: come mai gli Assessori presenti non hanno immediatamente chiamato la Polizia Municipale per chiudere lo spettacolo? Dovevano ricordare bene che in Giunta non era passato.

Ecco dove sta secondo noi la gravità.

Ed ecco il parallelo con le due future “torri” di Sacile: il privato impone e l’Amministrazione subisce.

Sì, perché il Sindaco in persona ha dichiarato sulla stampa del 30/09/2010 riguardo all’area ex-Bonadio, dove dovrebbe sorgere il fabbricato a 10 piani, che “è stata la stessa proprietà che è venuta da noi con proposte concrete, che dopo un confronto a tavolino ha portato alla formulazione di una proposta progettuale che ha tutte le carte in regola per partire in tempi relativamente brevi.”

E l’Amministrazione di Sacile cosa ha risposto?

Forse ha detto ... “No grazie, Sacile ha la sua caratteristica di cittadina di medie dimensioni e mal si addice elevare l’altezza dei condomini pari ad una grande città”? No certo, sarebbe stato troppo immediato e perentorio, per carità!

Allora, più pacatamente, poteva dire… “Beh, forse, ma prima dobbiamo promuovere un ampio e lungo dibattito con la cittadinanza perché questo sarebbe un cambiamento rilevante per la prospettiva panoramica della nostra città”.

O anche dire … “Per anni abbiamo detto ai cittadini che ritenevamo di maggior pregio estetico sostituire singole villette con palazzine da due o tre piani massimo, ora non abbiamo una motivazione per andare improvvisamente a dieci, quindi dobbiamo pensarci su”. Guadagnando del tempo utile per valutare con maggior ponderazione.

In realtà un politico coerente avrebbe più semplicemente detto: “NO, NON ERA NEL NOSTRO PROGRAMMA ELETTORALE”!!!

Perché così è di fatto. Nessun elettore del PdL, della Lega e dell’UDC ha votato l’innalzamento delle altezze a dieci piani.

E allora perché dare l'assenso in modo così repentino? Come fa una forza politica, se ne è davvero convinta, a non mettere pochi mesi prima una cosa così importante tra le sue linee programmatiche?

Semplice.

Ci sono anche in questo caso due possibilità, o si sapeva ma non è stato detto, o la politica non ha saputo opporsi ad una decisione evidentemente già presa da un privato assieme al relativo professionista dello studio di progettazione.

Ecco perché  “Cubiste e torri” sono per Sacile Partecipata e Sostenibile due facce della stessa medaglia. In entrambe le vicende, in modo più o meno grottesco,  sicuramente scellerato quello delle torri, si è assistito al palese capovolgimento dell’idea fondante la Buona Pratica nella Pubblica Amministrazione:  tutelare gli interessi collettivi anteponendoli a quelli privati! “Cubiste e torri” ci obbligano ad assistere all'ennesima applicazione di forza delle logiche di mercato che calpestano, nel grande e nel piccolo, il bene pubblico in tutte le sue implicazioni per la vita dei cittadini. Ecco lo spregio all'idea, la nostra idea e di chi ha ancora a cuore Sacile, che l’Amministrazione abbia il compito di guidare le sorti della città guardando molto, sì, molto più in avanti, tenendo conto di un grande disegno complessivo di tutela territoriale e benessere collettivo. “Cubiste e torri” se disvelate nel loro arcano bizzarro e banale, nella loro logica di prevaricazione del privato sul sociale, ci inducono a dire  basta! Basta  subire, basta piegarsi agli impulsi individualistici provenienti in modo estemporaneo da destra a manca, basta con  la realizzazione  di interessi  non improntati al bene comune.

Ultimo aggiornamento Lunedì 19 Agosto 2019 19:49
 
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