Non approderemo mai ad una soluzione sulla pedonalizzazione della piazza prendendo in considerazione solo quell’area ben delimitata. Non solo perché non sono sufficienti pochi metri quadri per cambiare la qualità di vita dei residenti, ma perché è da una visione generale, che doveva nascere già 20 anni fa, che si può procedere a mettere insieme uno per uno i tasselli utili al risultato. Altrimenti sarebbe come se ci invitassero intanto ad imboccare una strada senza conoscere la meta finale. Restiamo tutti fermi.
Non è difficile non concordare su una piazza chiusa al traffico. La piazza “fruibile e libera dal traffico” era ed è nel programma di SPS. I nostri sostenitori però sanno che abbiamo sempre cercato di far notare come la questione sia molto ma molto più complessa, richieda un lungo lavoro basato su forti convinzioni, su una paziente raccolta di informazioni, infine l’assemblaggio di una molteplicità di azioni adatte alla nostra città. Nel caso specifico della nostra Piazza, che sta occupando gli spazi della stampa da molti anni, il problema sta nel modo in cui si è affrontato: La chiarezza negli intenti risente delle dichiarazioni contrastanti da parte di vari Amministratori succedutisi. Quando fine anni ’90 fu indetto il concorso per la Piazza qual’era l’obiettivo? Su che base è stato scelto il progetto vincitore? Se il Piano del Traffico prevedeva la corsia “autopulente” come si è arrivati alla decisione di chiusura? Avevamo a disposizione ampi parcheggi nella cintura della città? E’ stata una decisione dettata dai problemi dell’inquinamento? Dalla scelta della pavimentazione? Dall’idea di creare un “salotto buono” per attirare visitatori? Dal farne un’isola felice per biciclette? E poi, che tristezza chiamare il causa le mamme e i bambini solo perché nella nostra città non c’è un parco degno del nome e sicuramente più adatto per passeggiare e giocare….. Un provvedimento che si deve immaginare rivelarsi fonte di conflitto richiede un approccio diverso, basato su una rilevazione iniziale di dati concreti, che sappia coinvolgere sin dall’inizio tutti i soggetti interessati, farli confrontare e concludersi con delle linee guida di possibili soluzioni per assicurare equamente la tutela dei legittimi interessi di tutti. Un lavoro complesso ed efficace a monte spiana la strada verso la soluzione. Al contrario più si procede a corto respiro più si ingrossano e si ingarbugliano i problemi. Altra cosa sarebbe stato aver iniziato almeno 20 anni fa a ragionare sull’intero centro storico, prendere ad esempio in considerazione la progettazione secondo i principi dello Shared Space, cioè dello “spazio condiviso”, dove prima di tutto si provvede a moderare la velocità a 30 km/h e a rimuovere le barriere visive. Il traffico non subisce fermate e accelerato, è fluido, più silenzioso, meno inquinante, si abbatte l’incidentalità in città, e si proteggono realmente i cittadini che per bisogno o per scelta non usano l’auto. Va ristretta e resa “impervia” la carreggiata destinata alle auto e allargato lo spazio per pedoni e biciclette.Si innesca un circolo virtuoso: più le strade diventano sicure, più si lascia a casa la macchina, più la gente apprezza riscoprire il piacere del movimento, dell’incontro, del saluto, della chiacchiera. Per il commercio, ad esempio, potrebbe significare l’innovativa promozione della nostra città all’insegna dello “Slow-shopping”. Tutte cose purtroppo convogliate ormai tristemente verso i centri commerciali, dove la gente evidentemente macina volentieri chilometri a piedi al chiuso. Soluzioni urbanistiche e di moderazione del traffico avvedute, lungimiranti e condivise, conseguite con il metodo della pianificazione “dal basso” permettono un salto di qualità nel responsabilizzare, unire, impegnare e valorizzare tutta la comunità, ciascuno per la sua competenza. Per far questo bisogna avere in mente una visione ampia e sinergica, generosa e coraggiosa, libera da qualsiasi interesse di parte, che non vuole tanto raccogliere un successo immediato quanto mettere in moto sviluppo di benessere per tutti. Compito della politica è quello di indviduare aree di sovrapposizione tra priorità diverse, far dialogare le parti per trovare interessi comuni e conseguire risultati condivisi. In questo caso tutela della salute, interessi economici, valorizzazione artistico-architettonica, manifestazioni culturali, diventano condizioni ottimali che a loro volta favoriscono il benessere, le relazioni sociali e la qualità della vita. Delimitare la questione pedonalizzazione della piazza, pro o contro, sarà una questione eterna e alla fine, se ci sarà, solo una una soluzione monca.
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