In questi giorni di febbraio 2021 in cui l'attenzione è incentrata sulla campagna vaccinale che pare dare anche speranza di poter rivedere di persona tante/i nonne/i sono grata alla Direzione della Casa dell'Emigrante" di Sequals per l'autorizzazione a pubblicare quanto segue. Si tratta di uno stralcio da uno dei report settimanali che, nonostante il carico di lavoro e di stress, giungevano a noi famigliari. In questo caso si tratta della descrizione di "normalissime" modalità di lavoro. Il tono è lieve, quasi a voler rendere a noi che siam fuori più leggera la situazione, ma sono certa che tutti voi, che leggerete anche ciò che sta tra le righe, ne sarete toccati:
" Purtroppo i contagi hanno colpito anche il personale, senza contare coloro che stanno male per altri motivi. Questo ha comportato per le figure sanitarie e assistenziali una nuova organizzazione del lavoro basata su turni da 12 ore. Perché abbiate un’idea di come si lavora in questo periodo vi raccontiamo alcuni dettagli che forse potranno richiamare scene viste in tv…ma vi assicuriamo che vissute sulla propria pelle sono altra cosa.
A proposito dei dispositivi di protezione ve li descriviamo, così anche voi partecipate a questa esperienza: Divisa da lavoro sotto Tuta protettiva intera (con effetto “sauna”) compreso il cappuccio Primo guanto che resta indossato costantemente e secondo guanto che va cambiato ad ogni cosa che si fa e soprattutto ogni volta che ci si sposta da un ospite all’altro Mascherina FPP2 con filtro più efficace di quella chirurgica (la mascherina chirurgica va bene per non contaminare gli altri, quella FPP2 va bene per non contaminarsi dall’esterno)
Maschere per gli occhi tipo quelle da mare per fare snorkel o in alternativa visiere che coprono tutto il viso tipo “saldatori” Vi lascio solo immaginare cosa vuol dire lavorare così bardati. E’ comunque necessario per difendersi dal contagio e per difendere i nonni, per cui si fa.
Inoltre: Appena si è acceso il focolaio abbiamo dovuto creare due squadre distinte per i reparti covid e per quelli “puliti”, con spogliatoi separati e percorsi di accesso ai reparti separati; Ogni squadra comprende un’infermiera/e, gli oss, un addetto all’igiene e 1 figura di supporto; Oltre che per il personale abbiamo dovuto definire i percorsi per i carelli del cibo, per le immondizie, per la biancheria: ciò che può essersi contaminato passando da una zona covid non deve incrociarsi con le cose “pulite” C’è qualcuno che si occupa di rifornire gli spogliatoi e i reparti dei DPI necessari e degli altri materiali Animatrice, fisioterapisti, addetti al rifacimento letti hanno dovuto modificare i propri compiti riadattandoli alla nuova situazione per poter supportare i reparti nell’alimentazione, idratazione e mobilizzazione. "
Ecco quanto. Non occorre ulteriore commento. E capite bene perchè questo articolo è stato messo nella sezione "per non dimenticare". |