Esprimere forte sconcerto relativamente alla decisione di sospendere il progetto di pediatria di gruppo per dirottare i fondi sulla nuova caldaia dell'Ospedale è un eufemismo. Fermo restando che ovviamente manutenzioni, riparazioni e sostituzioni sono doverose, la dichiarazione di “urgenza” significa ammettere le responsabilità: Sono anni che è risaputo lo stato obsoleto della caldaia, anni che se ne parla, anni che si traducono in spreco di denaro per un impianto che per reggere deve andare a tutta potenza, divorando ed emettendo energia inquinante. Non è solo che le risorse vengono spostate dalla messa a norma dei locali che avrebbero ospitato la pediatria di gruppo ai lavori per la centrale termica, è grave il fatto che di conseguenza il progetto stesso viene affossato. La “Cittadella della salute” di Sacile è solo un bel pensiero su carta perchè non esiste alcun stanziamento di fondi. Non possiamo non chiederci come mai la cittadinanza viene a sapere 8 mesi dopo l'incontro da noi promosso nel settembre 2012 con il Direttore Sanitario, dott. Mario Casini, e il responsabile del Distretto Sanitario, dott. Antonio Gabrielli, quale fosse la destinazione dei fondi che prima parevano essere destinati all'avvio del progetto, le cui finalità ci erano state elogiate dagli stessi. Effettivamente al nostro sollecito per conoscere i tempi del progetto ci era stato risposto che aveva subito uno stop “per l’insorgere di imprevisti di carattere economico che richiedevano immediata risposta”, ma si confidava “nell’avvio entro il 2013” . E non era stato dato ulteriore chiarimento.
Si sapeva invece già allora che si doveva finanziare il “nuovo appalto per la gestione del calore unitamente al rinnovo della centrale termica”? Allora perchè annunciare ciò che si sapeva non fattibile? Sono queste le capacità di "programmazione"? E davvero, con un bilancio in attivo, come appena comunicato sulla stampa dal Direttore Generale, dott.Tonutti, non si potevano trovare risorse per entrambe le cose? Eppure era stata data grande rilevanza alla possibilità di lavorare in team che si prospettava ai Pediatri con l'apertura degli studi associati al 4° piano del padiglione Meneghini. Uno sforzo economico, se tale davvero fosse, indiscutibilmente doveroso, a nostro parere, perchè si sa che dare il miglior servizio sanitario ai pazienti più piccini si traduce in investimento per la salute da adulti. E' che sul territorio non tutto funzioni proprio bene è provato anche dal sovraffollamento del Pronto Soccorso Pediatrico di Pordenone. L'ARS e SPS ritengono dunque gravissimo questo rinvio del progetto di pediatria di gruppo che, a questo punto, leggiamo come una cancellazione, a meno che nel giro di pochi giorni non arrivi dalla Direzione Generale chiara dichiarazione di impegno nei tempi e nei modi, unitamente allo stanziamento delle risorse utili allo scopo.
Luigi Zoccolan per l'ARS e Carlo Bosi per SPS |