Con la Legge n. 10 del 14 gennaio 2013 che ha modificato la precedente del 1999 e stabilito l'obbligo per i Comuni di oltre 15mila abitanti di piantare un albero per ogni nuovo nato o adottato anche a Sacile nel 2013 è iniziata la prima piantumazione (riferita ai bebè nati o adottati nel 2012). E queste sono di seguito tutte le aree in cui sono stati piantati gli alberelli nel numero dei nuovi nati:
ANNO PIANTE ZONE 2013 199 Aree verdi Z.I. Cornadella – Viale Europa e laterali 2014 203 Via del Molino - Parco Oriana Fallaci - S. Giovanni del Tempio 2015 176 Via del Molino - Parco Oriana Fallaci - S. Giovanni del Tempio 2016 164 Via del Molino - Parco Oriana Fallaci - S. Giovanni del Tempio 2017 148 Via del Molino - Parco Oriana Fallaci - S. Giovanni del Tempio 2018 140 Via del Molino - Parco Oriana Fallaci - S. Giovanni del Tempio 2019 160 Via del Molino - Parco Oriana Fallaci - S. Giovanni del Tempio 2020 151 Via del Molino – Area verde lungo il Rio Paisa, S. Giovanni del Tempio 2021 142 Aree verdi San Odorico – Palamicheletto - e Area verde lungo Rio Paisa Via Carducci 2022 131 San Michele - Area scuole e aree verdi lungo Rio La Rosta 2023 143 Area sgambatura cani dietro cimitero S.Odorico
Quindi da dieci anni dovremmo ormai avere nel nostro territorio comunale quasi 1.900 alberi rigogliosi che ci donano tutta la loro preziosa energia, un migliaio nella sola zon di San Giovanni del Tempio. Quanti saranno sopravvissuti?
Peccato infatti che ancora una volta purtroppo gli annunci e le cerimonie non corrispondono ai risultati e le conseguenze si manifestano nell’incuria e nel degrado: così è per l’intera zona che racchiude l’area sgambatura cani dietro al cimitero di S.Odorico. L'area piantumata più di recente e che nel giro di un solo anno già si presenta come un bosco di ROVI invece che di una distesa ben curata sulla quale crescono nuove piantine ben curate. Certamente una bella location per girare la scena del Principe che avanza impavido per baciare la Bella Addormentata, ma nell'attesa del Principe noi sacilesi preferiremmo veder crescere gli alberi.
143 pali che dovrebbero fungere da sostegno ad altrettanti alberelli piantumati per Legge per ogni nuovo nato nel 2022. Piantine in stato di iniziale crescita che di certo non sono riusciti ad imporsi sul folto intrico di rovi cresciuto indisturbato e, per sua natura, molto più in fretta degli esili fusti di alberelli.
Eh già, perchè la natura impone la SUA legge del più forte, senza curarsi delle dichiarazioni dei vari esponenti delle amministrazioni sacilesi secondo i quali gli alberelli sarebbero andati "a sostituire quelli che attualmente sono rovi e vegetazione infestante, migliorando quindi anche l'aspetto estetico dell'area". Di più: "per salvaguardare la valenza naturale della zona legata alle rive del fiume si è anche pensato di disporre le piante in maniera che nel tempo la loro presenza finisca col favorire la crescita di altre specie autoctone, ostacolando invece quelle non originarie del nostro territorio". Inoltre i nostri amministratori ricordano a noi cittadini il motivo per cui si piantano gli alberi, e cioè "per sensibilizzare le famiglie alla tutela del territorio, insegnando ai propri ragazzi quanto sia importante amare e rispettare la natura e l'ambiente che ci circonda".
Peccato dunque sia successo esattamente il contrario, cioè hanno prevalso i rovi e gli unici alberi che son riusciti a farsi strada sono quelli NON piantati apposta, bensì infestanti e alloctoni e pure questi tolgono spazio e nutrimento a quelli piantati.
Che natura disubbidiente....
Ma proseguiamo restando su questo intervento dietro il cimitero. Dopo la messa a dimora delle piantine, protette da 30 cm di guaina di plastica, evidentemente nessuno si è più preoccupato di controllare periodicamente l’intervento. Eppure si dovrebbe sapere che la natura vive, cresce e impone anche la regola del più forte. Così, non solo gli alberelli piantati troppo minuscoli non son riusciti a sfuggire alla morsa dei lunghi rami spinosi dei rovi, ma sono spuntate diverse piante alloctone e infestanti, come ad es. robinia e ligustro, che a loro volta han tolto luce e nutrimento alle piccole piantine ancora troppo deboli.
L’ennesima dimostrazione che gli annunci e gli investimenti sono certamente cosa facile, altro poi è seguire con cura quanto fatto e pagato con denaro pubblico. Non solo, perché ora ci saranno costi proporzionati al gran lavoro di pulizia che si dovrà fare. Mentre con una regolare manutenzione sarebbero bastati un rasaerba e un decespugliatore.
A ciò si aggiunge la constatazione che i lavori di disboscamento lungo la riva della Livenza, resi ben visibili dalla presenza di cumuli di ramaglie, presentano vari aspetti che poco si addicono ad un lavoro esperto e selettivo che nelle intenzioni avrebbe dovuto favorire lo sviluppo delle specie tipiche del bosco planiziale, mentre in realtà specie invasive come robinia, negundo e ligustro sono state lasciate crescere indisturbate a discapito delle varietà autoctone. Così come si vede chiaramente che l’edera, seppur pianta autoctona e utile sotto molti aspetti, ha ormai preso il sopravvento su parecchi alberi che paiono ormai soffocati.
Un gran peccato anche l’irrispettosa potatura di un GELSO che, date le sue dimensioni correlate con una notevole età, avrebbe invece tutte le ragioni per essere protetto e valorizzato.
Sarebbe stato sicuramente segnale di maggior sensibilità e cura quello di allontanare dal gelso la piantumazione dei nuovi alberi prima che la loro crescita richieda ulteriori amputazioni di un esemplare che in realtà sarebbe una pianta da tutelare, anche se non propriamente autoctona, in quanto caratteristica dell'antico paesaggio rurale e non invasiva.
E’ evidente inoltre che la densità dell'impianto appare inconciliabile con lo sviluppo definitivo. Pertanto sarebbe importante rimediare in tempi accettabili agli errori indotti da decisioni affrettate e superficiali, definendo quando, dove e quali piante spostare definitivamente per garantire migliori condizioni di crescita a tutte. Speriamo dunque in un immediato intervento che sia però fatto davvero a regola d’arte e che di seguito la zona venga regolarmente sottoposta a controllo e manutenzione.
Intanto, visto che l'assessore Sabato ha annunciato l'intenzione di procedere ad un censimento, si aggiunga anche il censimento relativo a questi dieci anni di messa a dimora di 1898 alberi donati dalla forestale, ma ovviamente con dei costi per i pali e per l'intervento di piantumazione. Certamente, nelle prossime settimane ci andremo in sopralluogo anche noi semplici cittadini, perchè per vedere se un alberello è vivo o morto se ne accorge anche un bambino... |