Ciclicamente riappare: lo spettro del senso unico in viale trieste! |
Giovedì 13 Ottobre 2011 19:07 |
Ciclicamente riappare tra le righe degli articoli dedicati alla visione della gestione del traffico cittadino dell'Amministrazione sacilese lo spettro del senso unico in Viale Trieste. La previsione, più volte ormai ripetuta da questa Amministrazione, è sicuramente fosca per pedoni e ciclisti. Se poi qualcuno pensa di “creare un ring” con la prosecuzione del giro in Viale Zancanaro il futuro di chi non intende prendere la macchina per andare a comprare il pane e il giornale diventa ancor più minaccioso. Si citi un solo studio dove il senso unico sia annoverato tra gli interventi di moderazione del traffico, funga da deterrente per la velocità, abbia reso più sicura negli anni tale strada e abbia favorito il suo ripopolamento da parte degli utenti non motorizzati. Basta guardare alla vicina Pordenone, dove sempre più forti si stan levando le voci di protesta contro quel ring che doveva “fluidificare il traffico” (parolina magica) ma è diventato piuttosto causa di incidenti. Il ring pordenonese è stato fatto quando ancora si credeva fosse uno degli interventi più efficaci in tema di gestione del traffico. Ma oggi non ci sono più scuse, è anacronistico. Oggi le città moderne hanno adottato e sperimentato in alcuni casi ormai da anni con successo la filosofia dello Shared Space, lo spazio condiviso, dove a tutti è concesso muoversi, si abbattono le barriere fisiche tra i vari utenti della strada e si riduce drasticamente la velocità delle macchine attraverso vari accorgimenti. Ci hanno guadagnato la popolazione piccola e grande, il turismo, il commercio, l’ambiente e le stesse casse comunali. |
Ultimo aggiornamento Venerdì 14 Ottobre 2011 17:48 |