Continui atti vandalici nei parchi pubblici e nelle vie di città e di periferia, furti in cimitero, scritte di vario genere sui muri e uno striscione contro i valori della Resistenza appeso sotto la Loggia del Municipio, una scritta contro un Giudice sui pannelli che ricoprono Palazzo Ragazzoni, due automobili date alle fiamme, ripetute incursioni di furto in case private, in stazione, in zona artigianale e in vari locali pubblici, spaccate nei negozi anche in pieno centro, scasso di distributori esterni e perfino nella sala d'aspetto dell'Ospedale, una palestra oggetto di raid vandalico, furti di biciclette, cassonetti dei rifiuti ribaltati e danneggiamento di contatori del gas, ripetute incursioni nell'isola ecologica di San Giovanni di Livenza, rapina a mano armata in un bar e al Mercatone, truffe agli anziani, tentato scasso alla cassa dell'Ospedale, un Carabiniere che rischia la vita trascinato da una macchina in fuga, l'Assessore Bottecchia (Segretario della Lega) aggredito la notte del 24 aprile, il furto della corona dall'urna della chiesa di San Liberale. La nostra cittadina non sembra essersi trasformata di colpo in un gioiellino di ordine pubblico da quando è amministrata dal centro-destra. Tant’è che nel luglio 2010 il consigliere comunale de La Destra, Placido Fundarò, chiedeva la ricostituzione della commissione consiliare speciale sulla sicurezza.
Ma una trasformazione radicale e repentina c’è stata: è quella della Lega, che non ha mai aperto bocca in relazione ai vari fatti.
Non è ovviamente da condannare chi non trova immediata soluzione a problemi che tutti gli amministratori si trovano prima o poi ad affrontare, ma è evidente e penoso lo scarto tra la voce grossa della Lega quando non è al potere e quel che poi realmente riesce a fare quando ne ha il dovere.
Gli “imprenditori della paura” – come li ha definiti don Pierluigi Di Piazza, si dimostrano ancora una volta molto più bravi a costruire ad arte a tavolino minacce future che a pensare ed applicare strategie per la soluzione di difficoltà reali.
Vogliamo ricordare brevemente quali erano i temi delle interrogazioni in Consiglio della Lega quando era all’opposizione? Quando un problema veniva letteralmente inventato? Quando un caso singolo veniva trasformata in una piaga generale? Quando ciò che a tutt’oggi fa parte di inevitabili decisioni amministrative veniva spacciato per grave ingiustizia nei confronti dei “cittadini italiani”?
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